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Milano: un bene confiscato diventerà spazio per donne in difficoltà

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Milano, 13 apr. (AdnKronos) – Dove prima c’era la Ndrangheta, adesso c’è uno spazio dedicato alle donne più fragili, che vivono un momento di difficoltà. Il progetto, presentato nell’ambito della sesta edizione del Festival dei Beni confiscati alle mafie, è della onlus ‘Mamme a Scuola’ e si svilupperà in uno stabile confiscato di via Varesina 66 a Milano, di recente riassegnato dal Comune con un bando pubblico. Lo spazio era una concessionaria di proprietà dei fratelli Campo, vicini al clan dei Branca, che gestiva, dalla Comasina, buona parte del traffico di droga di Milano.
“Quello di via Varesina – spiega Ornella Sanfilippo, presidente dell’associazione Mamme a Scuola – sarà un luogo in cui le donne possano incontrare persone, professioniste e volontarie come punto di riferimento per superare momenti e situazioni di fragilità: dalle difficoltà nell’esercizio della genitorialità alla riscoperta di sé e delle proprie risorse. Questo si realizzerà attraverso interventi individuali, ma anche attività di gruppo che favoriscano lo scambio e il dialogo”.
Lo spazio in via Varesina 66 era un autosalone di 118 metri quadri. Chi lo gestiva, i fratelli Campo, si era rivolto alla Ndrangheta per essere difeso da un tentativo di estorsione da parte della mafia siciliana. Legato alla storia dell’autosalone è l’omicidio di Carmine Carratù, 23enne ucciso nel 1992 per uno sgarro.