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Infrastrutture: Mit, su passante Bologna si lavora a soluzioni

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Roma, 3 ago. (AdnKronos) – “In poche settimane di approfondimento circa il dossier del passante di Bologna, il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e la sua Struttura tecnica di missione, che si sono ampiamente confrontati anche con il concessionario, hanno già fatto emergere una novità rilevante: sulla tangenziale appare necessario un intervento per ridurre i flussi di traffico, mentre lo stesso non vale per la parte autostradale. Già solo questo è un fatto, supportato da uno studio di Autostrade, che in 14 anni nessuno sembrava aver visto. Una novità in grado di farci risparmiare qualche centinaio di milioni di euro”. Lo spiega una nota del Mit.
Per quanto riguarda la tangenziale, prosegue il ministero, “ci sono due tratti, rispettivamente da 3,4 e 3,7 chilometri, sui quali si sta valutando la cosiddetta banalizzazione. Tuttavia, visto che il dicastero sta lavorando su alternative meno costose e meno impattanti dal punto di vista ambientale, sul tavolo non c’è soltanto la banalizzazione stessa, ma anche l’ipotesi della terza corsia ‘intelligente’, perché il primo scopo non è incrementare il flusso veicolare in tangenziale, come predilige la vecchia politica, ma diminuirlo. Allora si ragiona proprio sulla terza corsia ‘dinamica’ per le auto che abbiano a bordo almeno due o tre persone e per i veicoli elettrici. In modo da arrivare a dimezzare il numero delle auto, esattamente come si fa nei Paesi più evoluti del mondo”.
Di conseguenza, dopo “un quindicennio di errori e ‘distrazioni’”, rileva il ministero, “appare naturale sospendere la conferenza dei servizi per costituire un tavolo tecnico di confronto e ragionare su possibili correzioni. Questo ministero – conclude la nota del Mit – è impegnato, per ogni singola opera, ad utilizzare al meglio i soldi dei cittadini, nell’ottica di una mobilità che guarda al futuro, non al passato. Non saranno più tollerati gli sperperi cui abbiamo assistito negli ultimi decenni. Agli amministratori locali si chiede soltanto un po’ di pazienza e uno sforzo di innovazione dal punto di vista del pensiero e della visione”.