Home Nazionale Fisco: Artom, per flat tax risorse per 55 mld da ‘buco’ in debito pubblico

Fisco: Artom, per flat tax risorse per 55 mld da ‘buco’ in debito pubblico

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Milano, 6 lug. (AdnKronos) – La flat tax potrà essere finanziata, in parte, con il debito pubblico: 55 miliardi di euro, in un triennio, che l’Italia paga per partite straordinarie – come il costo dei derivati o il fondo di salvataggio per la Grecia – che incidono sulla crescita e ‘pesano’ per un punto percentuale del Pil. È quanto sostiene all’Adnkronos, Arturo Artom fondatore di Confapri, think tank di imprese del Nord, che immagina una sorta di ‘spending review’ sul deficit.
L’imprenditore vicino al Movimento Cinquestelle, punta il faro sull’assenza di trasparenza di alcune voci contenuti nei conti pubblici, che ‘gonfiano’ il nostro debito. Operazioni che sulla base delle convenzioni statistiche adottate in Europa non sono considerate nel calcolo del deficit, ma devono essere finanziare indebitandosi, creando quello ‘spread’ tra debito pubblico e deficit (la differenza tra il totale delle entrate annuali e la spesa sostenuta ogni anno) su cui si potrebbe intervenire. “Secondo le recenti previsioni del ministero dell’Economia questa differenza sarà di 55 miliardi nel triennio 2018-2020, eppure l’opinione pubblica continua a discutere sullo 0,1% di Pil in più o in meno di crescita e non chiede invece più trasparenza su come e perché spendiamo questi soldi”, sottolinea Artom.
Una forbice che si allarga e su cui “occorre intervenire. Non solo è opportuno chiedere più trasparenza, ma è giusto innescare un dibattito che può portare a migliorare i conti pubblici: dal 2011 a oggi il debito pubblico è passato da 1.900 a 2.300 miliardi: 400 miliardi di aumento dei quali ben 150 non legati alla somma dei deficit ma a partite straordinarie. E’ ora di domandarsi se è giusto che lo Stato spenda così tanto in derivati, se paghiamo ancora il salvataggio greco. Bisogna eliminare l’opacità per provare a ripartire”, conclude Artom.