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Dazi Cina, l’Italia ride

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Roma, 2 apr. (AdnKronos) – Non tutti i dazi vengono per nuocere. Il vino italiano potrebbe avvantaggiarsi della guerra commerciale tra Usa e Cina dopo che le nostre esportazioni vinicole nel gigante asiatico hanno raggiunto il massimo storico di oltre 130 milioni di euro nel 2017, grazie all’aumento del 29% nell’anno. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti su dati Istat divulgata in occasione dell’entrata in vigore dei superdazi cinesi nei confronti di 128 beni importati dagli Stati Uniti, tra i quali carne di maiale, vino e frutta, per un totale di 3 miliardi di dollari, in risposta alla “mossa protezionistica” decisa dal presidente Donald Trump su acciaio e alluminio.
“Gli Stati Uniti – sottolinea la Coldiretti – hanno esportato vino in Cina per un valore di 70 milioni di euro in aumento del 33% nel 2017 e si collocano al sesto posto nella lista dei maggiori fornitori, immediatamente dietro all’Italia”. “Per effetto di una crescita ininterrotta nei consumi la Cina – precisa la Coldiretti – è entrata nella lista dei cinque Paesi che consumano piu’ vino nel mondo ma è in testa alla classifica se si considerano solo i rossi”. “Un mercato dunque strategico per i viticoltori italiani mentre per quanto riguarda la frutta fresca – continua la Coldiretti – l’Italia puo’ esportare al momento in Cina solo kiwi e agrumi anche se il lavoro sugli accordi bilaterali per pere e mele è ad uno stadio avanzato e potrebbe aprire opportunità, dopo lo ‘stop’ alle forniture statunitensi”. “Si tratta di superare – spiega la Coldiretti – barriere tecniche cinesi che riguardano molti prodotti del Made in Italy come l’erba medica disidratata”. “In realtà – sostiene la Coldiretti – l’estendersi della guerra dei dazi tra i due giganti dell’economia mondiale ai prodotti agroalimentare apre scenari inediti e preoccupanti nel commercio mondiale anche con il rischio di anomali afflussi di prodotti sul mercato comunitario che potrebbero deprimere le quotazioni”. “Una situazione che – conclude la Coldiretti – va attentamente monitorata per verificare l’opportunità di attivare, nel caso di necessità, misure di intervento straordinarie”.