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Consultazioni, fischio d’inizio

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Roma, 4 apr. (Adnkronos) – Con l’arrivo della presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, inizia la partita al Quirinale per arrivare alla formazione del nuovo governo. Una giornata che si preannuncia cruciale, durante la quale il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella cercherà di risolvere il rebus del nuovo Esecutivo considerando le posizioni, spesso radicalmente contrapposte, delle varie forze politiche in campo. Da un lato il leader del M5S disposto ad un’alleanza con la Lega ed il Pd guidato da Maurizio Martina, dall’altro il centrodestra che rivendica l’importanza di rimanere unito ed il Partito Democratico che ribadisce la volontà di andare all’opposizione.
Infatti, mentre l’aspirante premier pentastellato ha lanciato l’idea di un contratto di governo ‘alla tedesca’ da sottoscrivere con il Carroccio o con i dem a patto, però, che Forza Italia resti fuori dai giochi, alcuni esponenti del centrodestra hanno escluso l’ipotesi di un’eventuale rottura tra Matteo Salvini e Silvio Berlusconi. A partire dalla presidente dal Senato Elisabetta Alberti Casellati, secondo cui “lo strappo tra Berlusconi e Salvini” è “un’ipotesi che non è nelle cose” in quanto tra Lega e FI “la collaborazione e l’intesa non sono mai mancate, a riprova che c’è un comune sentire su come affrontare e risolvere i problemi del Paese”.
Sulla stessa linea il presidente dell’Europarlamento Antonio Tajani, che definisce l’idea di scorporare la Lega dal centrodestra per farla diventare subalterna al M5s “un sogno non realizzabile”. “Dividerci è impossibile, i nostri parlamentari sono stati eletti dalla coalizione, è impossibile separare il centrodestra – ha spiegato Tajani a ‘Radio Anch’io’ – Noi siamo sempre pronti a discutere con chiunque, abbiamo votato un presidente della Camera del M5s. Ma se poi i voti di Forza Italia servono solo a eleggere il presidente della Camera e non altro, le richieste vanno rispedite al mittente”.
No ad una collaborazione di governo con il M5S anche da parte del capogruppo dem al Senato Andrea Marcucci, che ha rinnovato il ‘niet’ di fronte alle nuove ‘avances’ di Luigi Di Maio “coerentemente con le decisioni assunte in Direzione”. La trincea costruita dai renziani attorno alla linea di opposizione, almeno per adesso, sembra quindi reggere. La delegazione dem (Maurizio Martina, Matteo Orfini e i capigruppo Marcucci e Graziano Delrio) “ha un mandato chiaro”, sempre per usare le parole del presidente dei dem a palazzo Madama. Ma il Pd resta un partito in ebollizione, dove ogni minima discussione rischia di sfociare in polemica.
Dunque, sono tanti i nodi che Mattarella dovrà sciogliere per giungere alla formazione di un nuovo governo. Intanto, oggi sono partiti i colloqui del Capo dello Stato con la presidente del Senato Casellati, il presidente della Camera, Roberto Fico ed il Presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano. Nel pomeriggio, invece, allo studio alla Vetrata sono attese le delegazioni del Gruppo Autonomie del Senato (16), dei Gruppi Misti dei due rami del Parlamento (16.45 e 17.30), di Fratelli d’Italia (18.30). Domani primo snodo importante, quando Mattarella vedrà il Pd alle 10, Forza Italia alle 11, Lega alle 12 e nel pomeriggio, alle 16.30, M5S.