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Air France: Janaillac, un giorno di sciopero ci costa 25 mln

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Parigi, 6 apr. (AdnKronos) – “Un giorno di sciopero ci costa 25 milioni di euro”. Ad affermarlo è il Ceo di Air France – Klm, Jean-Marc Janaillac, dopo i quattro giorni di sciopero delle ultime sei settimane e in vista di quelli annunciati per domani, per il 10, l’11, il 17, il 18, il 23 e il 24 aprile prossimo proclamati dai sindacati per chiedere un aumento generale dei salari del 6%. Un aumento, questo, spiega Janaillac ai microfoni della radio francese ‘Rtl’, che “non è possibile” realizzare perché “rimetterebbe in causa gli sforzi degli ultimi anni per recuperare il ritardo di Air France in termini di competitività e non permetterebbe di preparare il futuro comprando aerei, creando lavoro mentre Air France non è ancora al livello delle altre compagnie internazionali in termini di redditività”.
Un aumento del 6% dei salari, aggiunge il Ceo del gruppo franco-olandese, “comprometterebbe le possibilità di Air France di continuare ad essere la compagna internazionale che è”. Per Janaillac “serve un equilibrio tra riconoscimento del lavoro effettuato e la necessità di investire per affrontare la concorrenza. Siamo arrivati al massimo di quello che potevamo fare per assicurare questo equilibrio”.
La proposta dei vertici della compagnia è quella di un aumento dei salari dell’1% accompagnato da aumenti individuali per il personale di terra che equivale ad un aumento dell’1,5% e di un recupero per i dipendenti che hanno avuto una retribuzione che non è aumentata al livello dell’inflazione tra il 2011 e il 2017 (10% dei dipendenti circa). Per i piloti è previsto un accordo ‘win-win’ che prevede un aumento delle retribuzioni in caso di raggiungimento degli obiettivi legati a risparmi e a crescita della redditività. Insomma, rileva ancora Janaillac, non si può andare oltre a questa proposta: “non possiamo compromettere il futuro di Air France di cui sono garante: non possiamo distribuire la ricchezza che non abbiamo”.