Home Nazionale Vino: Boscaini (Masi), urgente più cantine in Borsa e business strutturato

Vino: Boscaini (Masi), urgente più cantine in Borsa e business strutturato

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Milano, 21 dic. (AdnKronos) – Se il vino italiano vuole crescere e conquistare nuovi mercati, deve imparare a non diffidare da quelli finanziari. Sandro Boscaini, presidente di Masi Agricola e di Federvini, è stato il primo a portare la sua azienda dai vigneti della Valpolicella al trading di Piazza Affari e, se potesse, non tornerebbe mai indietro. “Anzi, il mio auspicio è che nei prossimi anni altre aziende vitivinicole scelgano di quotarsi in Borsa: è urgente e necessario”.
Scelta da Mediolanum come azienda simbolo del Made in Italy per promuovere i pir, Masi Agricola, leader nella produzione dell’Amarone, si è quotata nel 2015 sull’Aim, quando ancora si faticava a vedere i segni dell’uscita dalla crisi. Nel 2017, la sua performance è stata positiva con una capitalizzazione cresciuta del 3% e i ricavi nei nove mesi sono tornati a crescere. Ora, è arrivato il momento delle opportunità da non gettare al vento: i piani individuali di risparmio garantiscono un investimento ‘bloccato’ per almeno cinque anni sulle pmi quotate e le tante piccole cantine italiane devono vincere una competizione piuttosto agguerrita, a partire da quella con Francia e Spagna.
“Siamo molto favorevoli ai pir, anche nell’ottica di stimolare una crescita per acquisizioni”, spiega Boscaini in un’intervista all’Adnkronos. Gli investitori che scelgono il mondo del vino stanno imparando a capire che nel settore “ci sono dei tempi da rispettare e un radicamento quasi ancestrale alla terra, aspetti che non possono sempre sottostare alle logiche veloci della finanza. Oggi, però, il mondo del vino, anche italiano, sta cambiando in maniera radicale: non è più quello del contadino con la sua distribuzione locale”. La distribuzione “è diventata globale, con operatori di grossa stazza e una competizione enorme basata sulla qualità”.