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Università: Gaudio (Sapienza), numero chiuso Medicina scelta obbligata

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Roma, 5 set. (AdnKronos Salute) – “Ritengo da sempre che in Medicina il numero programmato sia una scelta obbligata”. A dichiararlo è il rettore dell’Università La Sapienza di Roma, Eugenio Gaudio, in occasione delle prove di accesso programmato ai corsi di laurea in Medicina e chirurgia che si svolgono oggi in tutta Italia. Ai test sono iscritti in totale 66.907 studenti, che si contenderanno i 9.100 posti disponibili.
“Formare un medico oggi – prosegue – vuol dire anche dargli la possibilità di andare in corsia, di studiare sul paziente e di andare in laboratori scientifici aggiornati in cui formarsi. Questo ovviamente non è possibile per un numero infinito di persone. Il diritto allo studio non è solamente possibilità di iscriversi, ma è diritto anche a frequentare”.
“Oggi il numero programmato deriva dalle possibilità che hanno le Università di accogliere e di formare seriamente gli studenti di Medicina – sottolinea Gaudio – Io ho studiato quando il numero era aperto, e la gran parte dei miei colleghi non seguiva le lezioni, non poteva entrare in corsia. Non credo che questo sia un buon metodo per formare i medici del futuro. Nessuno di noi vorrebbe essere visitato da un medico che si è laureato senza essere andato in corsia e aver frequentato le lezioni​”.
E dal punto di vista delle esigenze del sistema sanitario? “Il numero programmato deriva da un confronto tra i ministeri dell’Università, che ha i numeri della disponibilità dei vari atenei, e della Salute, che ha i numeri forniti dalle Regioni in base al fabbisogno del sistema sanitario. Quindi – osserva il rettore – il numero programmato deriva mettendo insieme e confrontando la disponibilità formativa dell’Università con le esigenze del Ssn. A mio avviso è un numero sufficiente”.
Infine, Gaudio si auspica tempi brevi per il decreto sulle Scuole di specializzazione: “Si sta ritardando molto. I nostri laureati hanno il diritto di poter accedere alle Scuole di specializzazione e di non perdere un anno. Mi auguro che al più presto possa essere emanato il bando, che le scuole vengano accreditate e si faccia un passo avanti anche nella qualità della formazione specialistica”, conclude.