Home Nazionale Trasporti: Unatras, domani a Venezia un Tir in Piazza San Marco (2)

Trasporti: Unatras, domani a Venezia un Tir in Piazza San Marco (2)

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(AdnKronos) – (Adnkronos) – Ma quali sono le cause che hanno indotto i trasportatori a manifestare, con questa intensità? “Le cause sono sostanzialmente cinque – ricordano i tre rappresentanti – Innanzitutto, chiediamo la determinazione mensile dei costi indicativi di esercizio dei diversi servizi di autotrasporto, tenendo conto di tutti i fattori che li determinano. Chiediamo l’assunzione di iniziative volte a garantire l’effettiva trasparenza e regolarità del mercato nazionale ed internazionale dei trasporti, attraverso: il rilancio e la definitiva messa a regime del portale della regolarità dell’autotrasporto, gestito dall’albo nazionale ed azioni di contrasto efficaci e coordinate con quelle di altri paesi europei contro la concorrenza estera sleale ed illegale e contro qualsiasi forma di abusivismo”.
“Terzo, l’ottenimento di sanzioni effettive e norme disincentivanti per chi non rispetti i tempi di pagamento dei servizi di trasporto. Quarto lo sblocco del rilascio delle autorizzazioni per i trasporti eccezionali, semplificando gli adempimenti a carico delle imprese ed infine il pieno funzionamento delle motorizzazioni civili”, spiegano.
“Non c’è niente di temerario nella nostra posizione – spiegano Ortoncelli, Barsacchi e Sattini – anzi, essa appare doverosa, dopo aver atteso inutilmente risposte sia dal precedente che dall’attuale esecutivo. C’è determinazione nel seguire questo percorso, dopo che la disponibilità al confronto dimostrata da Unatras, probabilmente, è stata interpretata dallo stesso Governo come sintomo di debolezza. Non siamo per le prove muscolari a ogni costo. Ma quando la misura è colma, bisogna pure che ognuno si assuma la propria parte di responsabilità. La Giornata di Mobilitazione dell’Autotrasporto Italiano di domani è solo il primo atto. Sarà un primo segnale al Governo e alle Istituzioni che, ci auguriamo, venga raccolto. Ma se non dovesse essere così, è molto probabile il ricorso a forme di protesta più incisive, che potrebbero arrivare anche al fermo nazionale del settore”.