Home Nazionale Trapani: gip, casa di cura trasformata in un lager con anziani torturati

Trapani: gip, casa di cura trasformata in un lager con anziani torturati

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Palermo, 28 nov. (AdnKronos) – Se l’anziana signora si sporcava ripetutamente il pannolone, veniva schiaffeggiata con violenza e derisa. Se a terra c’era della saliva, l’operatrice strattonava con forza l’anziana seduta sulla sedia a rotelle, la faceva alzare e la buttava a terra facendole pulire con la faccia il pavimento, per poi vantarsene con i colleghi. O se gli anziani gridavano per le botte o i dolori, le minacciavano di legarle “come una mummia”. Ecco solo qualche stralcio dei maltrattamenti subiti dagli anziani nella casa di cura dell’orrore scoperta dai Carabinieri del Comando provinciale di Trapani, guidati dal colonnello Stefano Russo, a Castellammare del Golfo. All’alba di oggi sono stati arrestati il gestore di una casa di cura e tre dipendenti. In carcere sono finiti: Rosanna Galatioto, 48 anni, gestore della casa di cura ‘Rosanna’; Anna Maria Bosco, 46 anni; Antonietta ‘Marianna’ Rizzo, 31 anni e Matteo Cerni di 66 anni. Gli anziani subivano angherie e violenze di ogni tipo, tutte registrate dalle telecamere posizionate dai Carabinieri dopo l’avvio dell’inchiesta culminata nei quattro arresti di oggi. Mesi e mesi di registrazione da cui si evincono tutte le violenze e gli abusi. Per il gip “è difficile anche solo immaginare trattamenti più disumani e degradanti, che si spingono a forme di deprivazione sensoriale tipiche della vera e propria tortura. Difficile anche credere che degli esseri umani possano essere talmente crudeli e spietati nei confronti di altri esseri umani, per più di inermi per le precarie condizioni di salute e affidati loro per ragioni di salute”. E paragona la casa di cura a “un lager”. Gli inquirenti evidenziano “l’intrinseca pericolosità degli indagati che hanno agito in modo spregiudicato, violentissimo e senza soluzione ci continuità, nonostante le persone anziane fossero state affidate alle loro cure dai prossimi congiunti”.
Due operatori, senza sapere di essere ascoltati dalle cimici, parlando di una povera anziana incontinente che continuava a sporcarsi dicono: “Come si deve fare con questa pazza? Gli si mette un tappo nel culo”. E l’altro: “Io oggi non gli do da mangiare, per me può morire”. In un altro caso, un’anziana si lamenta per i maltrattamenti. Ma l’operatore la prende in giro: “Stai morendo? Brucia?”. E si sente l’anziana dire: “Aiutami…”. E poi c’è l’operatore che a un’anziana malferma dice: “Ti pare che se cadi a terra io ti alzo? Io a terra ti lascio!”. Il gip Caterina Brignone scrive nel provvedimento di arresto che gli anziani “sono insultati e costretti a vivere in un clima di brutalità, volgarità e sopraffazione. Vengono spietatamente derisi per le loro debolezze o incapacità, dovute al’età o a condizioni patologiche”. E ancora: “Sono minacciati di essere buttati fuori e viene augurato loro la morte”.