Home Nazionale Sicilia: Corte conti, nel 2016 debito Regione oltre otto miliardi euro (2)

Sicilia: Corte conti, nel 2016 debito Regione oltre otto miliardi euro (2)

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(AdnKronos) – E’ ancora la Corte dei conti a spiegare: “Le posizioni in ammortamento, interamente a carico della Regione in relazione ai diversi creditori, sono così distribuite: mutui con la Cassa Depositi e Prestiti S.p.a. per 2.797 milioni di euro (52,43 %), con la Banca europea degli investimenti per 284 milioni di euro (5,33%) e, infine, con il Ministero dell’economia e delle finanze per 2.253 milioni di euro (42,24 %). Il 92,54 per cento del debito interamente a carico della Regione risulta a tasso fisso. Tra il 2001 e il 2003 la Regione ha stipulato con Cassa Depositi e Prestiti S.p.a. tre mutui ventennali dell’importo complessivo di 1.343 milioni di euro, a tasso variabile, con parametro Euribor e spread tra zero e 18 punti base”.
“Nel corso del 2005, a valere su tali prestiti sono stati stipulati alcuni contratti “derivati”, successivamente ristrutturati. Quelli in atto vigenti sono stati negoziati con cinque diverse controparti (Nomura, Merrill Lynch, Deutsche Bank, Banca Nazionale del Lavoro e Banco di Sicilia (oggi Unicredit S.p.A.), al fine, da un lato, di cautelare l’Ente dalle oscillazioni di tasso e, dall’altro, di alleggerire l’esborso delle quote capitale in ammortamento negli anni 2006 e 2007, ritenuti di maggiore criticità – dice la Corte dei conti -Nel solo anno 2016 la Regione ha sostenuto, in esecuzione di tali contratti, un esborso aggiuntivo, rispetto ai mutui originari, di oltre 37 milioni di euro, di cui 34 attribuibili a maggiori interessi: nel quinquennio 2012-2016 lo scambio netto, capitale e interessi, ascende a 159 milioni di euro negativi per la Regione. Questi esborsi aggiuntivi per interessi, cui si sommano quelli per la maggiore quota capitale, si potrebbero protrarre, secondo un andamento crescente, fino alla scadenza del debito (2021-2023)”. La Corte dei conti rileva “che, nel corso degli anni interessati dalla presenza dei contratti “derivati”, la Regione non ha provveduto alla creazione di fondi dedicati alla copertura delle passività potenziali scaturenti dagli stessi”.