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Salute: Istat, torna a crescere speranza vita ma al Sud più bassa

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Roma, 28 dic. (AdnKronos Salute) – La speranza di vita alla nascita (vita media) in Italia, dopo la battuta d’arresto dell’anno scorso, riprende a crescere e passa da 80,1 anni a 80,6 anni per gli uomini e da 84,6 a 85,1 per le donne. E a livello territoriale, il Nord-Est è l’area della Penisola con la speranza di vita più elevata anche nel 2016 (81,1 anni per i maschi e 85,6 per le femmine), mentre il Mezzogiorno è caratterizzato da una vita media più bassa (79,9 e 84,4 anni rispettivamente per maschi e femmine). Lo rivela l’Annuario statistico italiano dell’Istat edizione 2017.
Analizzando il contesto internazionale, nel 2015 all’interno dell’Unione europea solo la Svezia – con 80,4 anni per i maschi – ha una situazione migliore per quel riguarda le condizioni di sopravvivenza, mentre per le femmine le condizioni più favorevoli si trovano in Spagna (85,8 anni) in Francia (85,5) e in Lussemburgo (84,7). L’Italia, dunque, rimane uno dei paesi più longevi.
Nel 2016 – prosegue il report dell’Istat – il numero dei decessi diminuisce rispetto al picco dell’anno precedente e raggiunge quota 615.261 (32.310 in meno rispetto all’anno precedente). Il quoziente di mortalità, a sua volta, passa dal 10,7 a 10,1 per mille; è più alto nelle regioni del Centro-Nord (circa 10,4 per mille) e più basso in quelle del Sud (circa 9,5 per mille).