Home Nazionale Ricerca: Università Padova, traiettoria del mouse ‘scopre’ false identità

Ricerca: Università Padova, traiettoria del mouse ‘scopre’ false identità

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Padova, 19 mag. (AdnKronos Salute) – Come scoprire se una persona sta mentendo sulla sua identità? Basta analizzare le traiettorie percorse dal mouse mentre risponde a un questionario. Lo rivela lo studio di un team di ricercatori del Dipartimento di psicologia generale dell’Università di Padova ha appena pubblicato sulla rivista americana ‘Plos One’.
La ricerca è stata realizzata da Giuseppe Sartori, che da sempre ha svolto ricerche nell’ambito delle ‘macchine della verità, con Merylin Monaro e Luciano Gamberini, che insieme hanno sviluppato una nuova metodologia d’indagine dove il possibile sospetto deve rispondere a domande relative alla propria identità che appaiono sullo schermo di un computer fornendo la risposta attraverso l’utilizzo di un mouse. Un sofisticato sistema basato su tecniche di machine learning (analoghe a quelle che ‘imparano’ dagli esempi come un noto software per telefoni) analizza la traiettoria percorsa dal mouse ed evidenzia incertezze, atipicità e correzioni.
Uno studio promette di risolvere il problema della identificazione delle false identità usando indicatori comportamentali, come ed esempio i tempi di reazione, che presuppongono che chi interroga sappia già la verità a monte. “Abbiamo dimostrato come l’analisi cinematica dei movimenti del mouse – spiega Giuseppe Sartori – sia un indicatore attendibile dei processi mentali sottostanti alla produzione di una risposta falsa quando il soggetto risponde a domande sulla la sua identità. Quando un individuo mente, la traiettoria risulta essere meno lineare, più erratica e con correzioni ripetute lungo il tragitto. La menzogna, in breve, produce un movimento atipico del mouse, ben identificabile, che permette di classificare il soggetto come sincero o mentitore con oltre il 90% di accuratezza”.
“La nuova metodologia – aggiunge Sartori – può trovare larga applicazione in quanto funziona su qualunque computer dotato di mouse. Può essere usata anche per la somministrazione di prove a distanza, cioè dall’Italia si possono esaminare soggetti che si trovano ancora in altri paesi, come test di screening in tutte le situazioni in cui non vi è possibilità di trovare conferma oggettiva circa identità sospette”.
I ricercatori hanno trovato come la menzogna abbia un suo ‘andamento’ bidimensionale, analizzato sia sotto il profilo spaziale sia sotto quello temporale: micromovimenti orizzontali e verticali oltre che accelerazioni e decelerazioni che avvengono nell’arco di pochi millisecondi. Mentre il soggetto che dice la verità è contraddistinto produce una traiettoria diretta che va subito, senza esitazioni, verso il tasto di risposta corretto, chi mente viene, in un primo momento, attratto da quella che per lui è la risposta vera, ma che in realtà vuole nascondere. Il suo percorso parte in direzione diversa da quella della risposta che intende dare in quanto mentitore.
Queste anomalie della traiettoria – osservano i ricercatori – permettono di stabilire subito se un soggetto dice la verità con un sensibile vantaggio rispetto alle precedenti tecniche: chi fa domande per capire la vera identità di uno sconosciuto – concludono – ora non è più tenuto a confrontarle con una verità che già deteneva.