Home Nazionale Ricerca: Aism, in 30 anni 61 mln per la lotta alla sclerosi multipla

Ricerca: Aism, in 30 anni 61 mln per la lotta alla sclerosi multipla

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Roma, 17 mag. (AdnKronos Salute) – Più di 61 milioni di euro raccolti negli ultimi 30 anni. E’ la cifra destinata alla ricerca scientifica sulla sclerosi multipla dall’Associazione italiana sclerosi multipla (Aism) e la sua Fondazione (Fism), che insieme hanno sovvenzionato il 70% di tutti gli studi su questa patologia, una tra le più gravi del sistema nervoso centrale, per cui ancora non esiste una cura risolutiva. In Italia – ricorda Aism – sono 114 mila i pazienti colpiti da sclerosi multipla e ogni 3 ore un giovane riceve una nuova diagnosi.
“Grazie al 5 per mille, tramite il quale gli italiani in 10 anni, hanno destinato all’Aism e alla Fism 48 milioni di euro – dichiara Mario Alberto Battaglia, presidente della Fondazione – abbiamo sostenuto la ricerca a 360 gradi su questa malattia, facendo il massimo per cambiare la vita di tante persone. Non diamo solo soldi alla ricerca, ma indirizziamo e promuoviamo solo progetti di eccellenza”.
Le azioni messe in campo da Aism sono molteplici, tra le quali un bando annuale di 3 milioni di euro “attraverso cui – ricorda Battaglia -selezioniamo progetti innovativi che aprono nuove strade di ricerca. In questi progetti c’è molta ricerca di base per indagare le cause della malattia e come curarla, sulla valutazione clinica, sulla riabilitazione, sulla qualità di vita”. Ma ci sono anche i progetti speciali che mirano a dare risposte specifiche ai bisogni delle persone, come la Progressive Ms Alliance (Pmsa) che Aism e Fism hanno promosso e finanziato con 2,5 milioni e la rete di centri di studio con risonanze magnetiche ad alta gamma, sulle lesioni provocate della malattia e come queste evolvono, onde individuare nuove terapie e avere indicatori prognostici.
Le ultime due sfide di Aism vedono da una parte la costruzione del nuovo Registro italiano della sclerosi multipla, che oggi coinvolge 140 centri e contiene i dati di circa 40 mila persone e nel tempo diventerà uno strumento decisivo per la ricerca e per curare ciascuno in modo personalizzato. Infine, altri progetti riguardano le staminali mesenchimali e neurali (2,5 milioni di investimenti), campo in cui si è passati dalla ricerca di base alla sperimentazione sull’uomo, e nuove prospettive della riabilitazione che, come ormai dimostrato scientificamente – conclude l’Associazione – può essere considerata a tutti gli effetti una ‘cura’.