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Poste: Cgil e Slc, no alla svendita

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Roma, 10 feb. (AdnKronos) – “È in previsione l’immissione sul mercato dell’ulteriore 30% del Gruppo Poste Italiane che, pertanto, porterà una delle principali aziende del Paese partecipate dal pubblico alla totale privatizzazione dopo aver dismesso, nel 2015, il 35% del capitale e dopo aver ceduto un’altra quota pari al 35% a Cassa Depositi e Prestiti. Cgil e Slc, il sindacato di categoria, ritengono sbagliata questa scelta”. Così, in una nota congiunta, il segretario confederale della Cgil Vincenzo Colla e Massimo Cestaro, segretario generale della Slc Cgil.
“Il Gruppo Poste Italiane – sottolineano i sindacati- svolge un ruolo preminentemente pubblico sia dal punto di vista della sua diffusione nel territorio e del servizio di ‘prossimità’ che esso offre, sia nella raccolta del risparmio di milioni di cittadini che continuano a vedere Poste Italiane come un interfaccia dello Stato stabilendo, per questo, un profondo rapporto fiduciario”.
Per Cgil e Slc “Poste Italiane può e deve diventare un volano centrale per lo sviluppo dell’industria 4.0. Ne ha tutte le caratteristiche, anche dal punto di vista dei processi e dell’innovazione tecnologica, essendo tra le principali aziende del Paese per la gestione di una rete informatica tra le più evolute, sia dal punto di vista del processo, sia per quanto riguarda il prodotto/servizio offerto”.