Roma, 9 feb. (AdnKronos) – Ufficialmente la decisione non è ancora definita ma ambienti della maggioranza Pd, fanno sapere che cresce in queste ore la possibilità che Matteo Renzi si dimetta lunedì in Direzione o comunque annunci il via libera al congresso anticipato.
Certo, l’opzione del voto a giugno resterebbe quella migliore per il segretario. Nel fronte renziano è condivisa la preoccupazione per una manovra in autunno che si preannuncia pesante e che un governo forte di un passaggio elettorale potrebbe affrontare più agevolmente. E poi c’è anche il timore che il tempo giochi a sfavore di un Pd che potrebbe venire “rosolato” dai grillini sulla storia dei vitalizi.
Detto questo, se congresso sarà, il fronte renziano lo immagina rapido, in tre mesi, durante i quali l’ex-premier intende girare il Paese per raccontare il suo progetto di Pd riformista ma anche per rivendicare quanto fatto. Da ultimo, i dati di recupero record dell’evasione fiscale. A gestire la fase congressuale potrebbe essere uno dei vicesegretari ma, al momento, sembra che l’opzione favorita sia quella di indicare il presidente dell’assemblea dem, Matteo Orfini.