Roma, 7 mar. (AdnKronos) – “Il referendum del 4 dicembre scorso ci ha sbattuto in faccia la radiografia” delle divisioni che attraversano il Paese, “non si può immaginare un futuro del Partito Democratico senza prendere sul serio quei risultati”. Specie il No in massa degli under 35. Si legge nella mozione di Andrea Orlando per il congresso Pd.
“I giovani hanno respinto la riforma costituzionale del governo più giovane della storia. Perché è accaduto?”. C’è una “generazione che ci ha voltato le spalle (…). Le nostre parole non sono bastate, perché le parole della politica hanno valore solo quando diventano opportunità per tutti”. Mentre, specie dal punto di vista dell’occupazione, quelle opportunità continuano a mancare. E il Jobs Act, pur avendo avuto “effetti positivi”, non ha funzionato e per questo “necessita di una revisione profonda”.
“Va rivista la disciplina dei licenziamenti collettivi e disciplinari, perché l’arretramento dei diritti nei luoghi di lavoro è diventato cronaca quotidiana. Il Jobs Act non è riuscito a modificare il comportamento di chi continua a preferire come prima tipologia di assunzione, specialmente per i giovani, le forme contrattuali più precarie. L’esplosione dei voucher – da riportare alle reali esigenze di lavoro accessorio – ha coperto i fenomeni più degradanti”.