Roma, 30 mar. (AdnKronos) – “La vittoria alle elezioni europee del 2014 è ormai lontana nel tempo: continuare a riproporla, come fa Matteo Richetti, quale immagine-simbolo per il rilancio della leadership renziana è un’operazione anacronistica e sfalsante. Sia perché non tiene conto di ben altre sconfitte che da allora in avanti il PD si è ritrovato a subire, sia perché viene calata in uno scenario politico attuale che nulla ha a che vedere con quella vicenda”. Ad affermarlo, in replica alle dichiarazioni di Matteo Richetti, il deputato Pd Andrea Martella, coordinatore nazionale per la campagna delle primarie di Andrea Orlando.
“Rimanere in contemplazione estatica di quel 40% impedisce di guardare alla realtà di un 2016 nel quale le elezioni amministrative prima e soprattutto il voto referendario del 4 dicembre hanno segnato una frattura secca tra il Pd e una parte consistente del corpo elettorale. Oggi il Pd si trova di fronte ad un presente nel quale quella trionfale vittoria ha già le sembianze di una cattedrale nel deserto”.
“Di fronte ad un quadro dalle forti tinte proporzionaliste e alla inevitabile necessità di aprire il dialogo all’esterno, con le altre forze politiche e con il corpo elettorale del centrosinistra, il Pd modello Renzi procede invece con un atteggiamento di chiusura autoreferenziale, all’interno del fortino delle certezze. E’ davvero questa – conclude Martella – la leadership irrinunciabile di cui il Pd ha bisogno? O non si tratta invece di una iconografia dei bei tempi andati? Per ricominciare a rimettere il Pd in sintonia con il Paese serve una dose massiccia di sano realismo e di affidabilità che Andrea Orlando sa rappresentare”.