Roma, 18 feb. (AdnKronos) – “I Congressi non si vincono a tavolino, ma confrontandosi e prendendo più voti e se, come sono certo, i nostri elettori sono in maggioranza dalla parte di Renzi, è giusto che sia lui il Segretario. Le leadership si superano e si sostituiscono battendole, non minacciando scissioni, altrimenti siamo alla sublimazione della dittatura della minoranza”. Lo scrive in una nota il senatore Salvatore Margiotta, componente della Direzione nazionale (Pd) vicino a Matteo Renzi.
Legittima, rileva, “era la richiesta di un Congresso straordinario che veniva dalla minoranza ed infatti Renzi l’ha accolta. Legittima, anche se meno comprensibile, quella di un rinvio di alcune settimane; accolta anche quella. Irricevibile e priva di senso politico la richiesta che di fatto giunge dalla Convention di questa mattina: che Renzi scompaia”.
“Si è dimesso, per estrema coerenza, da Presidente del Consiglio e non era tenuto a farlo; intende dimettersi domani da Segretario del partito, perché la sinistra dem ha chiesto un campo in cui la leadership sia contendibile: richiesta anche questa accolta. Ora gli si chiede persino di non partecipare alla contesa: irricevibile, ingiusto e privo di senso politico”, conclude Margiotta.