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Palermo: cultura e fair play al confronto tra i candidati a sindaco

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Palermo, 10 mag. (AdnKronos) – E’ stato all’insegna del fair play il nuovo confronto, questa volta sulla Cultura, tra i candidati sindaco di Palermo, che si è tenuto nel Planetario di Villa Filippina. Assenti due dei sei candidati. Ugo Forello, al centro della nuova polemica interna del M5S, queste volta alle prese con l’audio registrato e divulgato di una conversazione tra uno dei responsabili della Comunicazione M5S e diversi deputati, è volato a Roma per parlare con il capo della Comunicazione Rocco Casalino. L’altro candidato assente, Fabrizio Ferrandelli, ha fatto sapere all’organizzatore, Ludovico Gippetto, poco prima dell’inizio, di essere impegnato “con una troupe televisiva”. Dal palco è arrivata la stoccata di Gippetto che ha detto: “Ci dispiace che Ferrandelli abbia preferito una troupe televisiva al confronto sulla Cultura…”. Così, si sono confrontati il sindaco uscente, Leoluca Orlando, il più applaudito, il giovane Ismaele La Vardera, la Verde Nadia Spallitta e l’autonomista Ciro Lomonte. Ad iniziare è stato La Vardera che ha voluto ringraziare pubblicamente Orlando per avere ottenuto il risultato di Palermo Capitale della Cultura nel 2018.
Dal confronto sono emerse molte proposte sulla Cultura a Palermo, a partire da un “assise permanente dell’arte e della cultura”, come è stata annunciata da Ismaele Lavardera, mentre il sindaco Leoluca Orlando ha elencato i risultati ottenuti durante il quinquennio a Palazzo delle Aquile: “Cinque anni fa avevamo 140 scuole non agibili – ha esordito – e oggi sono tutte agibili”. E ancora, Palermo Capitale dei Giovani, Capitale della Cultura nel 2018 e Manifesta, sempre nel 2018.
Ciro Lomonte chiede un Festino di Santa Rosalia che “torni a essere quello che era una volta, una manifestazione che coinvolge tutta la città, anche le periferie”. Nadia Spallitta, che pungola spesso il sindaco uscente, citando don Milani dice che “la cultura deve dare la parola a tutti. L’istruzione deve essere garantita a tutti e l’ente pubblico deve creare forme di cultura”. Poi, entrando, più nel merito, La Vardera ha spiegato che la Vucciria “va valorizzata, perché ormai la sera è divetata luogo di spaccio”.