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Migranti: Asp Trapani, oltre 15mila assistiti nel 2016

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Palermo, 4 mag. (AdnKronos) – Nel 2016 i migranti assistiti durante lo sbarco nel porto di Trapani sono stati oltre 15mila. Un numero che per il commissario straordinario dell’Azienda sanitaria provinciale, Giovanni Bavetta, spiega “meglio delle parole” l’impegno dell’Asp “con proprie risorse” nell’assistenza sanitaria nei confronti dei migranti. “Oltre a questo primo approccio – spiega – non vanno dimenticati l’emergenza urgenza, in particolare per le donne in stato di gravidanza e nei casi di malattie infettive e, in generale, il supporto ospedaliero”. Un impegno, quello dell’Azienda sanitaria provinciale che Bavetta ha ribadito durante l’incontro che il prefetto di Trapani, Giuseppe Priolo, ha organizzato in occasione della visita all’hotspot di Milo del prefetto Gerarda Pantalone, capo dipartimento per le Libertà civili e l’immigrazione del ministero dell’Interno, insieme ai membri di una delegazione della Commissione europea.
Durante la riunione sono stati descritti, secondo le competenze, gli eventi collegati agli sbarchi, ripercorrendo tutte le fasi legati agli aspetti dell’accoglienza, della sicurezza e dell’assistenza sanitaria, dall’arrivo dei migranti in porto al trasferimento presso l’hotspot, fino alle successive procedure di accoglienza. Ma Bavetta si è soffermato anche sul progetto Fami-Silver, che vede l’Azienda sanitaria trapanese come capofila per la Sicilia. “Questo progetto per l’assistenza psicologica ai migranti – ha spiegato – da 2,7 milioni di euro, cofinanziato dal ministero dell’Interno, è stato riconosciuto dall’Ue come un modello virtuoso di accoglienza e integrazione per i migranti in stato di shock psicologico, spesso legato alle condizioni drammatiche del viaggio”.
Si propone di creare una rete di supporto per questi migranti con disagio psichico, con equipe multidisciplinari, unità mobili di supporto, una formazione specifica degli operatori, la definizione di protocolli operativi standard, un sistema automatizzato di chiamata dei mediatori culturali fino alla cartella sanitaria elettronica del migrante su base regionale. “Un progetto – ha concluso Bavetta – che vede oltre alle Asp siciliane e a un network di soggetti del privato sociale, in prima fila anche le Prefetture”.