Roma, 2 mar. (AdnKronos) – “La sentenza della Consulta sull’Italicum pone un’alternativa molto secca ad un Parlamento che non può correre il rischio di sbagliare per l’ennesima volta. Dopo due verdetti di incostituzionalità del sistema, basato sul proporzionale con premio di maggioranza, è il momento delle scelte. O si abbandona questo modello, che non a caso è un unicum nell’esperienza delle democrazie avanzate, e ci si orienta verso sistemi elettorali più consolidati -dal maggioritario uninominale al proporzionale classico- o ci si avvia sulla strada stretta di fare dei piccoli correttivi al sistema vigente, per estendere al Senato la disciplina della Camera, e rendere così i due sistemi più omogenei”. Così il costituzionalista Giovanni Guzzetta, nell’ambito delle audizioni della commissione Affari costituzionali della Camera impegnata nell’esame di una nuova legge elettorale.
“Tertium non datur, a meno di non rassegnarsi al fatto -aggiunge- che il Parlamento non è in grado di fare nulla, e dunque non c’è altra soluzione che votare con le leggi che risultano dai pronunciamenti della Consulta. Il che sarebbe davvero una brutta umiliazione per la dignità della politica”.