(AdnKronos) – Insomma ci sono davanti almeno due settimane prima che si arrivi al cuore del provvedimento. I voti segreti, concentrati sull’art.3 e sul 5, non saranno la prossima settimana. “Si inizia mercoledì 10 e si lavora giovedì. Faremo giusto l’art.1…”, si fanno i conti in ambienti parlamentari Pd. Questioni di calendario che diventando anche grane politiche. “Ogni giorno ce n’è una. E’ come una tela di Penelope. Sembra che ci siamo e ogni volta la meta di allontana…”.
Del resto il clima è quello che è. Stamattina raccontano di una nuova alzata di scudi dell’area cattolica Pd: durante l’ufficio di presidenza del gruppo, Stefano Lepri ha sollevato un nuovo problema sul ddl Cirinnà. Il nuovo fronte riguarda le coppie conviventi etero a cui si darebbero ‘troppi’ diritti. Come fossero sposati, insomma. A quanto viene riferito, si sarebbe sollevata addirittura l’obiezione che avrebbero lo stesso trattamento nella graduatoria dell’assegnazione delle case popolari di chi è regolarmente sposato.
Questo, insomma, lo stato dell’arte. E se i cattolici tirano da una parte, la sinistra tira dall’altra. Oggi 16 senatori, tra cui il giovane turco Francesco Verducci, hanno sottoscritto una nota congiunta in cui chiedono che non vi sia alcun arretramento sul ddl Cirinnà.