Roma, 3 feb. (AdnKronos) – “Qualcuno arbitrariamente ritiene di poter confinare il gruppo Ala del Senato nel quarto girone dell’Inferno dantesco, ovvero nel Limbo, in cui vagano le anime dei virtuosi non battezzati. Con tanto di stola e aspersorio pare che il capogruppo di Forza Italia Paolo Romani, assistito da altri chierici, abbia inteso escludere dalla fonte della legittimazione ad essere catalogato come minoranza il gruppo Ala, che sembra dover scontare il fatto di aver votato contro le pregiudiziali di costituzionalità al ddl Cirinnà sulle unioni civili”. Lo dice il senatore del gruppo Alleanza Liberalpopolare-Autonomie, Vincenzo D’Anna.
“Tuttavia – aggiunge – ha partecipato alla riunione il capogruppo di Sel, gruppo, quest’ultimo, che pure ha respinto in Aula le suddette pregiudiziali. Stigmatizzato che non esiste chi possa rilasciare patenti di ortodossia soprattutto se provenienti da due gruppi agonizzanti (l’uno, quello di Forza Italia, per asfissia politica, l’altro, quello dei Conservatori e Riformisti, per inconsistenza numerica) il gruppo Ala ridurrà, per sua autonoma determinazione, gli emendamenti al fine di avviare un dibattito più serrato e, come tale, meno dispersivo, indipendentemente dal fatto che sia stato o meno ammesso nella confraternita delle minoranze”.
“Al presidente del Senato Piero Grasso chiediamo l’immediata convocazione del Consiglio di presidenza perché affronti questi truculenti atteggiamenti che violano sia il regolamento del Senato sia il più elementare buonsenso”, conclude.