Home Nazionale Terrorismo: pm Scalia, non ci risultano infiltrati ma c’è preoccupazione

Terrorismo: pm Scalia, non ci risultano infiltrati ma c’è preoccupazione

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Palermo, 1 feb. (AdnKronos) – “Fino a questo momento non ci risultano agli atti collegamenti con l’Isis, ma, certo, non possiamo escludere che tra i profughi arrivati a Lampedusa ci possano essere anche cellule terroristiche. Ma, ribadisco, dalle indagini fin qui svolte non ci sono prove di collegamento con il terrorismo islamico”. Lo ha detto all’Adnkronos il Procuratore aggiunto di Palermo, Maurizio Scalia, commentando l’allarme lanciato dal ministro della Difesa francese, Jean-Yves Le Drian secondo cui “i miliziani dell’Isis che si possono nascondere tra i migranti che viaggiano dalla Libia a Lampedusa rappresentano un grande rischio per l’Europa”. Le Drian, sottolineando che Lampedusa è a 350 chilometri dalle coste della Libia, ha spiegato che “quando sul Mediterraneo c’è bel tempo, c’è il rischio che” i miliziani dell’Isis “possano fare la traversata, mescolandosi ai migranti. E’ un grande rischio”. Il Procuratore Scalia coordina le inchieste sugli scafisti e i trafficanti di esseri umani della Procura di Palermo, insieme con otto magistrati, alcuni dei quali della Direzione distrettuale antimafia.
“Visto l’alto numero di migranti arrivati nel 2015 sulle nostre coste – dice ancora il magistrato – cioè oltre 150 mila persone, nessuno può escludere che tra loro ci possano essere anche dei terroristi, oppure profughi che poi possono essere avvicinati da organizzazioni terroristiche vicine all’Isis”. “In ogni caso – aggiunge Scalia – noi, fino a questo momento, non abbiamo alcuna prova che ci siano degli infiltrati tra i migranti arrivati a Lampedusa”. Ma ribadisce anche che “l’attenzione della Procura e delle forze dell’ordine è massima, come dimostrano le ultime indagini che abbiamo fatto”. A partire dall’arresto della ricercatrice libica Khadiga Shabbi, 45 anni, scarcerata dal gip, ma che adesso dovrà tornare in carcere dopo la decisione del Tribunale del Riesame di Palermo, che ha accolto l’appello della procura, disponendo la custodia cautelare in carcere per la donna, fermata a dicembre dalla Divisione antiterrorismo della Digos di Palermo per istigazione a delinquere in materia di reati di terrorismo. Il gip non aveva convalidato il fermo ed aveva rigettato la richiesta di carcere avanzata dai pm, disponendo solo l’obbligo di dimora. La procura ha fatto ricorso al tribunale del Riesame che ha accolto l’appello.
Ma il Procuratore aggiunto, Maurizio Scalia, spiega che “non si esclude che tra i migranti arrivati possano esserci persone vicine all’Isis” o che “potrebbero arrivare anche in futuro”. Alla domanda se è preoccupato, Scalia, replica: “Certo, vista la situazione della Libia, c’è da preoccuparsi e da non stare troppo tranquilli. Ma, ribadisco, che l’attenzione della magistratura e delle forze dell’ordine è al massimo. Schediamo tutti i migranti, facciamo controlli continui, e i risultati si vedono, con l’alto numero di scafisti arrestati finora”. Il pool della Procura che si occupa dei migranti è composto, oltre che da Scalia, anche dai pm Annamaria Picozzi, Roberto Tartaglia, Renza Cescon, Gery Ferrara, Alessia Sinatra, Daniela Varone, Claudio Camilleri e Francesco Del Bene.