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Sicilia: Ance a Cantone, in Codice appalti anomalie da correggere

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Palermo, 30 set. (AdnKronos) – “L’Ance condivide gli obiettivi principali del nuovo Codice degli appalti, ma la riforma contiene varie anomalie attraverso le quali possono infiltrarsi distorsioni e turbative di mercato”. Lo ha detto Rosario Ferrara, vice presidente di Ance Sicilia, al presidente dell’Autorità nazionale Anticorruzione, Raffaele Cantone, durante un incontro nei giorni scorsi sul Codice appalti entrato in vigore lo scorso 19 aprile. Secondo i dati Ance, dopo l’entrata in vigore del Codice in Italia si è registrata una contrazione del 75,2 per cento di importi. In Sicilia dal 19 aprile al 31 agosto sono state bandite solo 17 opere. La stessa Anac ha rilevato una riduzione del 58 per cento di gare e del 74,2 per cento di importi fra il 19 aprile e il 31 maggio scorsi.
“Fra le anomalie – ha proseguito Ferrara -, se da un lato la norma pone tantissime ristrettezze alla partecipazione delle piccole e medie imprese all’esecuzione di lavori pubblici (anche accanendosi sul subappalto ora consentito in forma limitata solo se previsto espressamente dal bando di gara), dall’altro lato assicura invece porte aperte sempre, anche nei piccoli appalti, ai General contractor che, come raccontano periodicamente le cronache, non rispettano le regole e fanno in pratica ciò che vogliono”.
Secondo Ferrara “la riforma vieta di bandire gare d’appalto su progetti soltanto definitivi e non anche esecutivi. Poiché gli enti pubblici hanno pronti pochi progetti esecutivi, per aggirare il divieto stanno ricorrendo sempre più spesso, anche per opere di piccoli importi, agli affidamenti ai Contraenti generali, strumento che scavalca i buoni propositi del Codice”.