Milano, 15 mar. (AdnKronos) – Il petrolio prosegue la marcia indietro e tocca il valore più basso nelle ultime due settimane estendendo i ribassi di ieri. Al Nymex, i futures sul Wti con scadenza ad aprile sono scesi del 2,3% a 36,34 dollari al barile. I prezzi sono comunque superiori di ben 10 dollari rispetto ai minimi da 13 anni toccati a febbraio (26 dollari).
Nelle ultime due sedute il greggio statunitense ha mostrato un calo di 6 punti percentuali circa. “La flessione dei prezzi petroliferi può essere considerata ancora fisiologica dopo i marcati rialzi evidenziati tra febbraio e inizio marzo”, sostengono gli esperti di Ig. “Crediamo che la volatilità possa restare molto elevata nelle prossime settimane e riteniamo che sia possibile assistere ancora a ribassi importanti dei corsi dell’oro nero”.
L’ennesimo rifiuto da parte dell’Iran di congelare la produzione e la notizia di una revisione al ribasso delle stime sulla domanda da parte dell’Opec hanno contribuito alle recenti vendite. “Proprio la scelta di Teheran di non essere coinvolta nel gruppo di produttori interessati al congelamento della produzione potrebbe fare saltare tutte le trattative. Secondo indiscrezioni – riporta Ig – l’Iran avrebbe quasi triplicato la propria produzione per riguadagnare le quote di mercato perse durante il periodo delle sanzioni economiche. Stimiamo che solamente un coinvolgimento dell’Iran nelle negoziazioni sul congelamento della produzione possa avere effetti rialzisti di lungo periodo sui prezzi petroliferi”.