Roma, 28 mar. (AdnKronos) – L’aula della Camera avrebbe dovuto iniziare domani l’esame. Ma manca ancora l’accordo sulla legge di ‘Disciplina dei partiti politici in attuazione dell’articolo 49 della Costituzione’, la legge sui partiti per intendersi, e così l’iter in aula è slittato a fine aprile. Con l’impegno di arrivare entro la metà del mese ad un accordo in commissione Affari costituzionali su un testo base. La partita si gioca tutta dentro il Pd. I dem hanno presentato 4 proposte diverse e una di queste, presentata da Sandra Zampa, prevede anche l’introduzione delle primarie per legge.
Diverse proposte che hanno anche un grado diverso di ‘severità’, fino all’esclusione dalle elezioni, nei confronti di quei partiti che non rispettano requisiti di regolamentazione e democrazia interna. Lo Statuto, per esempio. Strumento del quale, per dire, i 5 Stelle sono sprovvisti. Non a caso il Movimento 5 Stelle è in prima linea contro le proposte più restrittive della legge sui partiti. “Il Pd vuole farci fuori”, accusano i grillini.
Un muro contro muro che dovrebbe portare a scegliere un’impostazione morbida nel testo base, in modo da allargare la possibilità di un consenso ampio sulla legge. Dopodomani, mercoledì 30 marzo, ci sarà un seminario ad hoc alla Camera. Una riunione che ha lo scopo di avvicinare le posizioni, mettere da parte gli scogli più grandi e quindi sgombrare la strada alla stesura del testo base del provvedimento.