Home Nazionale Palermo: camerman morto in Spagna, da interrogatori ‘elementi decisivi’

Palermo: camerman morto in Spagna, da interrogatori ‘elementi decisivi’

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Palermo, 19 gen. (AdnKronos) – Si potrebbe annunciare entro breve tempo una nuova svolta nell’inchiesta sulla morte di Mario Biondo, il giovane cameraman palermitano trovato impiccato nella sua abitazione a Madrid nel maggio del 2013. I pm di Palermo, che indagano sulla morte di Biondo, archiviata come suicidio in Spagna, ieri hanno interrogato nove persone, tra cui la vedova della vittima, la showgirl Raquel Sanchez Silva e di altre 8 persone. I due magistrati palermitani, Gery Ferrara e Claudio Camilleri, che coordinano l’inchiesta su quanto accaduto il 30 maggio 2013 nell’appartamento di calle Magdalena, nel centro di Madrid, dove e’ stato ritrovato il corpo senza vita di Biondi, 37 anni, come apprende l’Adnkronos, si dicono “molto soddisfatti” dell’esito degli interrogatori.
La Procura di Palermo non esclude che dagli atti potrebbero arrivare nuovi “elementi” ritenuti “decisivi” per il prosieguo dell’inchiesta. Il cameraman italiano aveva sposato la conduttrice spagnola un anno prima della sua morte. La famiglia del giovane palermitano, che ieri era presente a Madrid, non ha mai creduto alla tesi del suicidio e ha insistito per la riapertura dell’inchiesta in Italia. Ieri sono stati interrogati, oltre a Raquel Sanchez, due giornaliste spagnole, Amalia Enriquez e Marian Otro, e la donna delle pulizie che trovò il corpo senza vita di Biondo. Fu lei ad avvertire la moglie di Biondo.
I genitori e i fratelli di Mario ritengono che quella sera del 30 maggio “sia accaduto qualcosa tra i due”. Dalle 21.30 fino all’una circa risultano diverse chiamate tra di loro. “Evidentemente avevano qualcosa da dirsi, di cui discutere”, ha sempre ripetuto il padre. Dai dati ottenuti dalla Procura di Palermo, si apprende che la notte del decesso il giovane aveva ritirato al bancomat una cifra consistente che non è poi stata trovata in casa. Dai tabulati telefonici risulta che Mario ha chiamato tre volte uno spacciatore e poi ha chattato fino all’una su Whatsapp.