(AdnKronos) – Il problema, dice chiaramente il presidente di Ttelefono Azzurro è “quello di intervenire al più presto cambiando le misure d’intervento. I bimbi sono tutelati da convenzioni sui diritti dell’infanzia. Non rientrano nelle quote di Dublino”, per intenderci. Ma “l’Europa e anche l’Italia su questo tema ha avuto un atteggiamento di forte rimozione, mentre le risposte dovrebbero essere immediate. Bisogna rimettere in gioco sistemi di protezione dell’infanzia”. Certo, concede Caffo, “il fenomeno è monitorato presso il ministero degli Interni sul tema scomparsa, ma gli strumenti di intervento sono ancora troppo modesti”.
Purtroppo l’esperienza insegna che “questi bimbi sanno bene che entrando in determinati circuiti non sono più identificabili. Ma molte volte hanno il coraggio di chiedere aiuto”. Telefono Azzurro sta lavorando ad un sistema diffuso che possa aiurtarli, che si avvale anche di un’app. “Noi vogliamo che questi minori possano chiedere aiuto. Ma bisogna anche creare una forte rete d’azione in Europa”. Il problema, aggiunge ancora Caffo “è portare questo tema all’attenzione della politica affinchè siano fornite risposte d’accoglienza diverse da quelle riservate agli adulti”. Caffo, ad esempio, pensa a strutture d’accoglienza diverse perchè quelle esistenti sono solo strutture rivolte ad adulti. Mentre ora “i bimbi vengono accolti in strutture che sono vecchie, inadatte”.