Milano, 19 gen. (AdnKronos) – “Cinque colonne sui giornali perché ho ricevuto gli esponenti della Comunità ebraica in Expo. Ho già riconosciuto che si poteva evitare e si è fatto, in buona fede, solo per conciliare l’incontro con la mia agenda. Credo piuttosto che la polemica montata su questo disguido tradisca un notevole nervosismo del centrodestra e dei 5 Stelle”. Lo afferma Giuseppe Sala, commissario unico di Expo 2015 e candidato alle primarie di centrosinistra per il sindaco di Milano, rispondendo alle accuse di sfruttare la sede di Expo per la sua campagna elettorale.
“Credo – aggiunge Sala – che certe polemiche vengano usate per distrarre i cittadini dai conti in ordine che la società che ho avuto l’onore di guidare consegna alle istituzioni nazionali e locali al termine della manifestazione”. Il “successo di Expo – prosegue il manager – non è un successo personale di Beppe Sala, ma del Paese. E questo gioco al massacro che ha caratterizzato tanta parte del pre-Expo è l’ultima cosa di cui l’Italia e Milano avrebbero bisogno”.
Infine, “credo sia giusto ribadire che sono rimasto in Expo, nonostante le mie dimissioni di novembre, perché me lo ha chiesto il cda del quale fa parte anche il Comune di Milano. Vengo invitato a non nascondere i numeri di Expo e contemporaneamente accusato di approfittare della mia posizione. Credo – conclude Sala – che oggi servirebbe semplicemente smetterla con queste polemiche che nuocciono all’indiscutibile successo di Expo e a questo momento di aperto confronto politico”.