Palermo, 20 dic. (AdnKronos) – “Palermo è una città aperta e inclusiva. Oggi abbiamo raccontato il sistema di accoglienza a cui lavorano istituzioni dello Stato, della Regione e degli Enti locali, ma anche il mondo del volontariato e le organizzazioni umanitarie non governative. Un lavoro di sinergie, corale e fatto con passione e grande amore per l’altro. Con un unico obiettivo: tutelare la dignità della persona e i diritti di chi giunge a Palermo”. A dirlo all’AdnKronos è stato il prefetto di Palermo, Antonella De Miro, che oggi a Villa Pajno ha organizzato un momento di riflessione sul fenomeno migratorio e, in particolare, sui minori stranieri non accompagnati.
Nella residenza del prefetto a raccontare la loro esperienza c’erano migranti approdati in Sicilia e impegnati in progetti di inclusione, volontari, studenti e una famiglia affidataria che ha accolto in casa un ragazzo di 14 anni proveniente del Mali. Tante storie di accoglienza e inclusione possibile a partire dal mondo della scuola.
“Abbiamo ascoltato tante testimonianze – ha aggiunto il prefetto -. E’ una bella pagina di storia italiana, siciliana e palermitana che ci deve rendere orgogliosi. Oggi abbiamo dimostrato che il progetto di prima accoglienza in Italia funziona. Un lavoro di squadra – ha concluso De Miro – in cui il collante è la passione e il senso di responsabilità verso chi si affida a noi alla ricerca di una vita migliore”.