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Manageritalia Torino, Pil -13,2% dal 2007 al 2014

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Torino, 8 nov. (Adnkronos/Labitalia) – “In Piemonte il Pil è cresciuto del 7,9% tra il 2000 e il 2007, mentre è calato del 13,2% dal 2007 al 2014. Ancora in calo nel 2014 (ultimo dato Istat disponibile a livello regionale) con un -0,6%. Meglio ha fatto la Valle d’Aosta con il Pil in crescita del 7,3% dal 2000 al 2007, un calo del 2,6% dal 2007 al 2014 e il +1,4% del 2014. Per avere dati più attuali dobbiamo guardare solo all’area geografica e nel 2015, a fronte di una crescita nazionale dello 0,8%, Nord-Ovest e Sud e isole crescono dell’1%, il Nord-Ovest dello 0,8%, mentre il Centro è fanalino di coda con un misero 0,2%”. Sono i dati diffusi da Manageritalia Torino, in vista dell’assemblea in programma oggi, martedì 8 novembre, alle 18,30, a Palazzo San Celso, in corso Valdocco 4/A, a Torino.
“A livello di Pil pro capite, il Piemonte nel 2014 – sottolinea la nota – ha una media di 26,4 migliaia di euro, a fronte del dato medio nazionale di 25,3, Bolzano che si situa prima in assoluto a 37,5, la Valle d’Aosta è a 35 e la Lombardia a 33,3. A livello di settori che contribuiscono al Pil, il Piemonte ha: agricoltura 1,8% (Italia 2,2%), industria 28,2% (23,8%) e servizi privati e pubblici 70% (74%)”.
“Per quanto riguarda il lavoro, nel 2015 il Piemonte è al 71,5% (Italia 64%) per tasso di attività, al 66,2% (56,3%) per occupazione e al 10,2% (11,9%) per disoccupazione. La Valle d’Aosta come contributo al Pil ha: agricoltura 1,4%, industria 23,8% e servizi 74,8%. Mentre a livello di lavoro ha: tasso di attività 72,8%, occupazione 66,2% e disoccupazione 8,9%”, aggiunge.
“Vediamo anche – ammette Manageritalia Torino – alcuni driver della crescita. Le imprese con attività innovative sono in Piemonte il 53,1% a fronte di una media nazionale del 51,9%, quelle con innovazioni di prodotto o processo sono il 35,2% (33,5%) e la spesa per innovazione per addetto è 7,9 migliaia di euro contro una media nazionale di 6,3. Quelle che hanno una gestione manageriale con dirigenti all’interno sono, seppure allineate con la media nazionale, ancora troppo poche rispetto alle aree europee più evolute”.
“In regione i dirigenti privati sono lo 1,05% dei lavoratori dipendenti (Italia 0,96%) – spiega – e, anche considerando i dirigenti più i quadri abbiamo, un rapporto di 5,25% in Piemonte contro il 4,62% in Italia. Gli ultimi anni hanno visto un calo dei dirigenti in Piemonte (-7,8%, contro il -5,5% a livello nazionale). Il calo maggiore si è avuto a Asti (-20,3%) e Biella (-19%), Torino -7,9% e solo Vercelli cresce del 9,4%”.
“In Valle d’Aosta, invece, le imprese con attività innovative sono 33%, quelle con innovazioni di prodotto o processo il 20,5% e la spesa per innovazione per addetto è 5,4. Qui i dirigenti, già molto scarsi, visto che sono lo 0,39% del totale lavoratori dipendenti, mentre dirigenti più quadri arrivano al 2,52%, sono calati dal 2010 a oggi del 10,5%”, precisa.
“A livello nazionale e locale – dice Daniele Testolin, presidente recentemente eletto alla guida di Manageritalia Torino Piemonte e Valle d’Aosta – Manageritalia vuole aumentare l’impegno futuro per portare con più incisività il contributo dei manager per lo sviluppo e l’occupazione. Occorre agire subito e in modo strutturale, visto che in Italia e ancor più nella nostra regione siamo lontani da quello che serve per riprendere a crescere”.
“Per questo motivo, non basta più quello che ognuno di noi manager fa nella sua azienda, bisogna fare qualcosa – avverte – a livello generale per aiutare con idee, progetti e azioni a definire le linee guida di un ecosistema capace davvero di favorire lo sviluppo economico. Solo così faremo l’interesse di tutti gli italiani e anche dei manager, perché per crescere abbiamo bisogno di colmare il gap manageriale che caratterizza troppe aziende e troppe aree del nostro paese rispetto ai competitor internazionali. Noi abbiamo già fatto qualcosa, ma serve molto di più e dobbiamo farlo e chiedere di farlo nella massima sinergia a tutti”.
L’assemblea, oltre a fare il punto sull’attività svolta nel corso del 2016, parlerà anche dell’importante rinnovo del contratto dirigenti terziario siglato il 21 luglio da Manageritalia e Confcommercio e destinato a oltre 20mila dirigenti in tutt’Italia. “Un ulteriore importante contributo alla spinta all’innovazione organizzativa e gestionale delle imprese del nostro territorio”, conclude.