Home Nazionale Mafia: sindaco Villabate, prima si facevano protocolli legalità di facciata

Mafia: sindaco Villabate, prima si facevano protocolli legalità di facciata

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Palermo, 29 dic. (AdnKronos) – “Sono molto contento perché oggi firmiamo finalmente un vero protocollo di legalità, mentre in passato, e lo sappiamo, si facevano protocolli solo di facciata che servivano da schermo alla mafia”. E’ la denuncia di Vincenzo Oliveri, sindaco di Villabate, piccolo comune del palermitano più volte sciolto per mafia. Due scioglimenti per mafia del Consiglio comunale, un sindaco arrestato e condannato per mafia, la carta d’identità fornita a Bernardo Provenzano, il boss Nino Mandalà che era solito utilizzare la stanza del sindaco come suo ufficio, i piani regolatori e quelli commercial scritti dai professionisti indicati da Cosa nostra. Ecco, Villabate, che da due anni ha come sindaco un ex giudice. “Fino a quando ci sarò io è sicuro che in questa stanza non entrerà più la mafia. Io ho deciso di metterci la faccia, di rischiare 50 anni di onorata professione”, aveva detto l suo insediamento il giudice Oliveri, fino a pochi mesi prima Presidente della Corte d’appello di Palermo.
C’è anche lui oggi in Prefettura a a Palermo per firmare un protocollo di intesa per la legalità e la prevenzione dei tentativi di infiltrazioni criminali mafiose nell’economia, con particolare riguardo, oltre che ai settori degli appalti e contratti pubblici, anche per le concessioni edilizie a titolo speculativo e relative opere di urbanizzazione. L’accordo è stato sottoscritto dal prefetto di Palermo Antonella De Miro, dai sindaci dei comuni di Villabate, Torretta, Misilmeri, Isola delle Femmine e Polizzi Generosa e dai commissari straordinari dei comuni di Corleone e Palazzo Adriano, sciolti per mafia il 12 agosto e il 28 ottobre di quest’anno.