Home Nazionale Mafia, Gdf Palermo sequestra e confisca beni per 71 milioni a due imprenditori

Mafia, Gdf Palermo sequestra e confisca beni per 71 milioni a due imprenditori

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Palermo, 9 mar. (AdnKronos) – Il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Palermo, guidato dal colonnello Francesco Mazzotta, sta eseguendo sequestri e confische di beni del valore complessivo di circa 71 milioni di euro, disposti dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Agrigento nei confronti di una nota famiglia di imprenditori. Si tratta di 10 aziende agrigentine operanti nell’edilizia, nella ristorazione, nel commercio e nel settore alberghiero, 111 beni immobili, oltre 100 rapporti finanziari, nonché diverse autovetture, di proprietà ovvero riconducibili ai fratelli Carmelo e Calogero Russello. Quest’ultimo , già arrestato nel 2004 nel corso dell’operazione ‘Alta Mafia’, è stato condannato con sentenza definitiva per associazione mafiosa, per vicende riguardanti spartizioni di appalti e voto di scambio. “Nel tempo – spiegano le Fiamme gialle – è stato indicato da importanti collaboratori di giustizia, fra i quali Angelo Siino, notoriamente preposto in Cosa nostra alla gestione illecita degli appalti pubblici, come appartenente all’organizzazione mafiosa, molto attivo nel settore degli appalti pubblici e in contatto con mafiosi quali Salvatore Valenti (famiglia di Favara), Giovanni Bellanti (famiglia di Palma di Montechiaro), Giuseppe Di Caro (già rappresentante di Cosa Nostra della Provincia di Agrigento, ucciso nel 1991), Giovanni Mamiscalco e Alberto Provenzano (famiglia di Burgio)”.
Carmelo Russello è, invece, incensurato, “il cui legame con il fratello Calogero è stato considerato però funzionale all’agevolazione dell’organizzazione criminale mafiosa”, secondo gli inquirenti. Oltre alle indicazioni di pentiti sul suo conto, Carmelo Russello è emerso, durante attività investigative eseguite negli scorsi anni, quale “incaricato da personaggi notevole spessore criminale quali Francesco Ribisi e il suo braccio destro Giovanni Tarallo, della materiale riscossione della “messa a posto” imposta ad imprenditori aggiudicatari dei lavori di manutenzione stradale effettuati nel 2012 sulla S.P. 6, nel tratto che collega i Comuni di Baucina, Ventimiglia di Sicilia e Trabia”.