Home Nazionale Mafia: Ciancimino, Provenzano girava liberamente grazie ad accordo

Mafia: Ciancimino, Provenzano girava liberamente grazie ad accordo

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Palermo, 4 feb. (AdnKronos) – Negli anni Novanta il boss mafioso, allora latitante, Bernardo Provenzano “circolava liberamente sapendo che non lo avrebbero arrestato perché godeva di alcune tutele, grazie a un accordo fatto nel 1992 con le istituzioni”. Lo ha detto Massimo Cianimino, proseguendo la sua deposizione al processo sulla trattativa tra Stato e mafia all’aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo. Raccontando al pm Nino Di Matteo dei continui incontri, anche a Roma, tra il padre, Vito Ciancimino, e Bernardo Provenzano, il magistrato gli ha chiesto se il padre Vito non ritenesse “pericolosi” questi incontri. E Massimo Ciancimino ha replicato: “Mio padre mi disse che, per assurdo, era proprio lui ad avere paura perché Provenzano, invece, era tranquillo. Sapeva che non venisse cercato. Provenzano non veniva ricercato grazie a tutele e accordi che erano stati presi in passato”. E racconta che il padre Vito gli ripeteva: “Tanto a Provenzano non lo viene a cercare nessuno”.
“Mio padre diceva che Provenzano godeva di una tutela, era libero di muoversi tranquillamente, tanto nessuno lo veniva a prendere. Faceva parte di un accordo del ’92 che rendeva Provenzano tranquillo e libero di muoversi nel territorio italiano. Per potersi prendere la guida di Cosa nostra per potere placare gli omicidi che c’ersno tati in quegli anni, infatti l’escalation di omicidi si era affievolita”, ha spiegato Massimo Ciancimino.