Home Nazionale Mafia: blitz Palermo, così i boss cercavano l’aiuto di Messina Denaro

Mafia: blitz Palermo, così i boss cercavano l’aiuto di Messina Denaro

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Palermo, 4 ott. (AdnKronos) – “Quelli di San Giuseppe Jato chi min… sono! Se gli dà ordine quello … quello di là, Messina Denaro, se gli dà ordine quello, questo deve fare quello che dice quello!”. Pensavano di rivolgersi alla primula rossa di Castelvetrano i boss ‘perdenti’ di Monreale. Intercettati dalle cimici dei carabinieri del gruppo di Monreale, che oggi hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare a carico di 16 persone, i boss ragionavano sul da farsi. Onofrio Buzzetta, braccio destro dell’ex capofamiglia Giovan Battista Ciulla, fuggito a Tolmezzo per evitare di essere ucciso, era già stato avvisato.
“Sono autorizzato ad ammazzarti pure ora” gli aveva detto il nuovo reggente, Francesco Balsano, puntandogli una pistola in bocca. Perché per i membri del ‘clan perdente’, Ciulla, Buzzetta, Benedetto Isidoro Buongusto e Antonino Serio i vertici del mandamento di San Giuseppe Jato avevano decretato punizioni esemplari. A Buongusto avevano recapitato una testa di capretto con una pallottola da caccio e un biglietto di minacce, poi era arrivata la spedizione punitiva: un vero e proprio pestaggio che lo aveva costretto in ospedale. Così in una conversazione intercettata dai carabinieri spunta il nome del superlatitante.