Roma, 31 gen. (AdnKronos) – Tv croce e delizia del M5S. Lontani i tempi dei divieti sui talk show e del “punto G” con cui Grillo bollò i salotti da piccolo schermo, il Movimento punta tutto sulla tv per mettere il turbo ai consensi. E non solo. Nei giorni della ‘Quaterloo’ grillina i vertici del M5S hanno lanciato una vera e propria controffensiva mediatica per rispondere, punto su punto, agli attacchi sferrati dall’opposizione. “L’atteso quarto d’ora di celebrità di Andy Warhol”, con cui il leader 5 Stelle diede il benservito alla consigliera grillina Federica Salsi, ‘colpevole’ di aver solcato le porte di Ballarò, appartiene ormai al passato.
La tv è necessaria per accelerare la corsa del M5S, nonostante nel codice degli eletti 5 Stelle sia ancora riportata, nero su bianco, la raccomandazione ad “evitare la partecipazione ai talk show televisivi”. Un vecchio diktat che costò l’espulsione dal Movimento al senatore Marino Mastrangeli, ‘reo’ di non aver resistito al fascino del piccolo schermo. Oggi corrono decisamente altri tempi e il M5S non rifugge dalla tv, anzi.
Lo staff della comunicazione prepara di volta in volta gli eletti ospiti di infotainment e talk show. Nella ‘squadra’ c’è persino una tv-coach, Silvia Virgulti, esperta in materia e in prima linea per formare deputati e senatori alla prova del piccolo schermo. Tra i volti che funzionano di più, spicca il tridente del direttorio: Luigi Di Maio, Alessandro Di Battista e Roberto Fico.