Home Nazionale L’enologo: “Valtenesi sia regione vinicola dedicata ai rosé”

L’enologo: “Valtenesi sia regione vinicola dedicata ai rosé”

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Roma, 5 feb. (Labitalia) – La meta è ambiziosa quanto sorprendente: rendere grande il Valtenesi Rosé e in particolare il suo, quello di Costaripa. Il modello di riferimento è provenzale, elemento fondamentale nella storia della viticoltura locale. Così, dallo scorso anno, Mattia Vezzola, titolare dell’Azienda Agricola Costaripa, nonché uno dei più grandi enologi italiani (eletto ‘Miglior enologo dell’anno’ dal Gambero Rosso nel 2014), ha deciso di ‘ritirarsi’ sul Lago di Garda, per curare l’alta qualità della sua factory e realizzare il suo sogno.
“La zona Valtenesi – commenta Vezzola – è vicina al milione e mezzo di bottiglie e 800mila sono rosè. Dobbiamo arrivare gradualmente a tre-quattro milioni, e bisogna puntare a un 70% di produzione orientata al rosé, o mancherebbe un carattere distintivo della zona e sarebbe un grande limite. Dobbiamo cambiare approccio, posizionare bene il rosé soprattutto nelle zone turistiche vicino all’acqua: mare, laghi, fiumi. Quando ci saranno sei rosé nella carta dei buoni locali, sarò un uomo felice”.
Tra il lago di Garda e le colline moreniche, in un piccolo fazzoletto di terra, sorge la Valtènesi, un pizzico di Provenza trapiantata in terra lombarda, dove la vite trova la sua ambientazione naturale per il clima mite (con una media termica superiore anche di 4°C rispetto alle zone limitrofe), per le buone condizioni di giacitura e di esposizione della maggior parte dei terreni e per la loro natura eterogenea. L’ideale per un vitigno come il Groppello, autoctono da 700 anni, che rappresenta la base del Valtenesi.
“Anche noi abbiamo una grande storia di agricoltura e viticoltura – continua l’enologo – con 5.000 piante per ettaro come in Provenza, e fortunatamente non siamo caduti nella provocazione di fare grandi rossi, sostenuta da qualcuno che non ha capito l’anima della zona. La nostra storia deve essere rosé, con il vantaggio che rispetto ad altre regioni non c’è da creare ma da far rivivere”.
La storia di Costaripa comincia nel 1936, quando Mattia Vezzola, nonno e capostipite, decide di dedicarsi, per primo, alla promozione dei vini tipici del territorio, già di ottima qualità. La tradizione è stata poi continuata da Bruno Vezzola, che ha trasmesso l’entusiasmo e la professione ai figli Imer e Mattia. Da queste 3 generazioni, dedicate alla ricerca e allo studio della viti-enologia, nascono vini di alta qualità, strutturati, rotondi, aromatici, di giusto tenore alcolico, dando impulso alla sperimentazione, all’innovazione, alla creatività, come il RosaMara e il Molmenti.
Ottenuti dai 4 vitigni tradizionali del Garda (Groppello, Marzemino, Sangiovese, Barbera), tra il lago di Garda e le colline moreniche, i due rosè sono caratterizzati dai profumi esotici, dai sapori suadenti, setosi e di gran garbo, che si esprimono nell’eleganza e nell’anticonformismo.