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Ismea-Aicig, da marchi a Ig più difesa valore

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Roma, 27 ott. (Labitalia) – I marchi a Indicazione geografica garantiscono una maggiore capacità di difesa del valore. E’ quanto emerge dai primi dati disponibili del servizio di monitoraggio del mercato nazionale e di salvaguardia dei prodotti a Ig messo a punto da Ismea – Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare, sulla base di una convenzione specifica con Aicig – Associazione italiana Consorzi Indicazioni geografiche. Il servizio permette di avere una visione complessiva sull’andamento degli acquisti finali di prodotti a Ig nelle categorie commerciali più rappresentative; tendenze alimentari nelle diverse aree geografiche; scelte dei canali e comportamenti d’acquisto: correlazione tra acquisti e variabili socio-demografiche; azioni di promozione realizzate dalla Gdo sulla categoria.
L’attività è stata ideata e sviluppata in collaborazione tra Aicig e Ismea, col supporto tecnico di Nielsen che ha rielaborato ad hoc le sue basi di dati relativi ai servizi Rms (Retail Measurement System) e Folder@net (la promozionalità nella Gdo). In questa fase di start up, l’attività ha analizzato le opportunità e i limiti offerti dalle differenti banche dati che poi saranno organicamente composte per rendere fruibili e leggibili i dati.
Gli strumenti di monitoraggio riguardano un campione di prodotti Ig a peso fisso/imposto presso la distribuzione moderna compresi i discount – campione di 9.000 punti vendita, che coprono quasi il 100% degli ipermercati e il 50% dei supermercati; e un campione di soli salumi e formaggi Ig a peso fisso/imposto e variabile (no Ean) presso la distribuzione moderna e il normal trade, ma senza discount.
I risultati dei primi otto mesi (gennaio-agosto 2016) di rilevazione evidenziano, dunque, come nel caso delle Ig “il valore aggiunto crei valore”: se la spesa dei prodotti agroalimentari in genere (a peso fisso) è cresciuta dell’1,2% su base annua, quella dei prodotti Dop e Igp oggetto di monitoraggio presso la distribuzione moderna (si tratta di un campione altamente rappresentativo sia in quanto a categorie di prodotto – salumi, formaggi e latticini, frutta fresca, ortaggi freschi, olio extravergine – sia in quanto a ‘peso specifico’ dei marchi) è cresciuta del 7% in valore (+12,1% in volume). Una crescita, questa, pressoché generalizzata.
Scendendo nel particolare, nel periodo gennaio-agosto 2016, le vendite a peso fisso di formaggi Dop hanno mostrato un +8% in volume e un +5,7% in valore rispetto ai primi otto mesi del 2015, mentre le vendite di formaggi senza marchio Dop sono risultate in crescita solo in volume (+1,4%).
Le vendite a peso fisso di salumi Dop e Igp sono cresciute del 3,9% in volume e del 7,2% in valore rispetto al modesto +1,2% in volume e +2,4% in valore dei prodotti senza Dop e Igp. Le vendite di olio extravergine Dop e Igp sono cresciute del 6,9% in volume e del 3,2% in valore rispetto all’extravergine no Dop e Igp che ha avuto un calo del -10,4% in volume e del -7,3% in valore.
Passando al monitoraggio effettuato presso la distribuzione moderna e il dettaglio tradizionale nello specifico di formaggi e salumi (peso fisso e variabile), le tendenze mostrano una contrazione, seppur lieve, dei formaggi Dop monitorati sia in volume che in valore (rispettivamente -0,7% e -0,8%); i salumi Dop e Igp ‘tengono’ decisamente: stabili sul fronte dei volumi, registrano + 1,3% sul fronte dei valori, rispetto alla flessione generale delle vendite dei salumi (-2,8% in volume e -2% in valore).
Altro capitolo è quello dell’analisi sistematica delle attività promozionali comunicate dalla distribuzione moderna tramite volantino, dalla quale si evince come, tra maggio e agosto 2016, alcuni importanti prodotti Ig oggetto di monitoraggio (Parmigiano reggiano Dop, Grana padano Dop, Mozzarella di Bufala campana Dop, Prosciutto crudo di Parma Dop, Prosciutto crudo San Daniele Dop e Mortadella di Bologna Igp) siano stati inseriti nei volantini di oltre il 75% dei PdV dell’universo considerato.
Tra le promozioni più diffuse ci sono il ‘taglio prezzo’ e la ‘fidelity’, ma prevalgono su tutti gli annunci dove non è chiaramente identificabile un vantaggio per il consumatore. Mentre per quanto riguarda le fasce di sconto, la fascia 15-29% prevale nella Mozzarella di Bufala Campana, quella che va dal 30 al 39% riguarda soprattutto i formaggi duri e il prosciutto crudo, mentre nella Mortadella Bologna sono più numerosi gli sconti che tagliano il prezzo oltre il 40%.