Home Nazionale Da Milano una ‘formula matematica’ per nuovi farmaci affama-cancro

Da Milano una ‘formula matematica’ per nuovi farmaci affama-cancro

0

Milano, 7 mar. (AdnKronos Salute) – Una ‘formula matematica’ per orientarsi nel labirinto dei vasi sanguigni che portano ossigeno e alimenti al tumore, e per guidare lo sviluppo di nuovi farmaci affama-cancro. L’ha elaborata un gruppo di scienziati del Politecnico di Milano, che ha studiato un nuovo modello matematico del processo di angiogenesi tumorale. Il lavoro, firmato da Pasquale Ciarletta e Chiara Giverso del Laboratorio Mox del Dipartimento di matematica dell’ateneo, è pubblicato su ‘Nature Scientific Reports’, parzialmente finanziato dal Centro europeo di nanomedicina e dall’Airc-Associazione italiana per la ricerca sul cancro.
L’angiogenesi è uno dei tratti più caratteristici dei tumori – ricordano gli autori – e consiste nella capacità di indurre la formazione di nuovi vasi sanguigni che portano nutrimento alla massa tumorale e costituiscono un’ottima via per mandare in circolo le cellule malate responsabili delle metastasi. La nuova vascolatura è molto tortuosa e risulta spesso un ostacolo quasi insormontabile per la somministrazione endovenosa di farmaci antitumorali.
“Da un punto di vista matematico – sottolineano gli studiosi – gli attuali modelli di angiogenesi, basati su sistemi di reazione-diffusione, ne forniscono una descrizione insoddisfacente perché necessitano dell’introduzione di regole empiriche di scarso fondamento biologico”. Proponendo un nuovo modello teorico e simulazioni numeriche, il lavoro milanese dimostra che, “in maniera del tutto simile alla crescita dendritica di un cristallo di ghiaccio, l’emergenza delle reti capillari ramificate tipiche dei tumori è il risultato di un’instabilità di crescita superficiale. La morfologia della vascolatura tumorale risulta inoltre regolata da un insieme di fattori, meccanici e chimici che agiscono su scale differenti”.
“I risultati forniscono una nuova interpretazione dell’angiogenesi che apre a importanti applicazioni cliniche – auspicano i ricercatori – specialmente per lo sviluppo di nuovi farmaci antitumorali attraverso la rinormalizzazione vascolare”.