Home Nazionale Violenza su donne: Zoia (Medicina legale), poche risorse per combatterla

Violenza su donne: Zoia (Medicina legale), poche risorse per combatterla

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Milano, 22 mag. (AdnKronos) – “La problematicità dell’allocazione delle risorse di giustizia è un tema che riguarda anche le indagini sulle violenze sessuali. E’ innegabile che la ristrettezza esista e colpisca anche l’istituto di Medicina legale di Milano”. Così Riccardo Zoia, responsabile della sezione di Medicina legale dell’Università di Milano, replica all’inchiesta Adnkronos sul tema delle violenze sessuali.
Zoia, tra i fondatori nel 1996 del centro della Mangiagalli, ricorda che si tratta di “un servizio di altissimo livello sociale” e che l’operazione di conservazione dei campioni nelle strutture dell’istituto di Medicina legale “è costosa”, mentre l’eliminazione del tampone “avviene solo quando non c’è più interesse da parte della magistratura anche se, sappiamo, in questi casi possono sempre ripresentarsi le necessità di confronti biologici a distanza di anni (ad esempio nei casi seriali).
Controverso il tema della creazione di una banca dati ad hoc per identificare gli aggressori “è un argomento che pone problemi dal punto di vista sia normativo che strettamente economico, ma anche scientifico ed etico. C’è una legge ad hoc, ma per ora è inattuata. Si richiamano aspetti che hanno a che fare con la privacy e l’utilizzo di dati genetici”. Il servizio di assistenza si occupa di aiutare dal punto di vista medico e psicologico la vittima e l’istituto di Medicina Legale di Milano ha il compito di conservare i reperti e di analizzarli su richiesta dell’Autorità Giudiziaria: “il tema delle risorse ancora una volta rischia di incidere pesantemente” su temi che destano allarme sociale.