Washington, 28 gen. (AdnKronos) – E’ stata eseguita in Georgia la condanna a morte di un detenuto che, secondo la difesa, aveva il cervello di un bambino di 11 anni. L’esecuzione dell’afroamericano Warren Lee Hill è avvenuto nel carcere di Jackson, tramite iniezione letale, mezz’ora dopo che la Corte Suprema degli Stati Uniti ha rifiutato di rivedere il caso. Negli ultimi anni, ricorda il Los Angeles Times, l’esecuzione di Hill era stata rinviata per tre volte all’ultimo minuto, in quella che il suo avvocato Brian Kammer descrive come “una tortura psicologica”.
La Corte Suprema ha stabilito nel 2002 che l’esecuzione di persone con un ritardo mentale viola la costituzione americana, in quanto punizione crudele e inusuale. Tuttavia viene lasciato ai singoli Stati definire i propri standard di ritardo mentale. Per la Georgia ciò va provato “oltre ogni ragionevole dubbio” e l’accusa ha sempre contestato il ritardo mentale di Hill, il cui quoziente d’intelligenza è pari a 70.
“Questa sera la Georgia giustizierà incostituzionalmente Hill, un uomo con le capacità cognitive ed emotive di un ragazzino. Questa esecuzione è un abominio”, aveva dichiarato Kammer, giusto prima dell’esecuzione.