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Tumori: ‘effetto Jolie’, raddoppiati test genetici

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Roma, 24 mar. (AdnKronos Salute) – Effetto Jolie. L’attrice ha annunciato oggi di essersi sottoposta all’asportazione delle ovaie e delle tube per ridurre il rischio di un tumore, visti i risultati dei test genetici e i casi di cancro fra le donne della sua famiglia. Una scelta che farà discutere e avrà forse un effetto domino, come è accaduto quando per lo stesso motivo Angelina ha deciso di eseguire una mastectomia preventiva: nei sei mesi dopo l’annuncio del 2013, le raccomandazioni di test genetici e il numero di analisi eseguite a caccia delle mutazioni incriminate sono praticamente raddoppiati.
Anche allora la signora Pitt fece parlare di sé in tutto il mondo raccontando la sua storia al ‘New York Times’. A quantificare il boom dovuto alla Jolie è uno studio condotto al Sunnybrook Odette Cancer Centre di Toronto, secondo cui è aumentata la consapevolezza non solo delle donne, ma anche dei medici.
Nel centro canadese sono aumentate del 90% le donne inviate dai medici per una consulenza genetica nei sei mesi successivi all’annuncio dell’attrice (da 493 a 916) e del 105% quelle con i requisiti per sottoporsi al test per le mutazioni dei geni Brca1 e Brca2, associati a un maggior rischio di tumori del seno e dell’ovaio. “Dopo che Angelina Jolie ha reso pubblica la sua storia – commenta Jacques Raphael, primo autore dello studio – anche i medici hanno avuto una scossa, diventando più proattivi e raccomandando i test a più pazienti. Le donne, da parte loro, vogliono sapere di più e chiedono le analisi genetiche per scoprire il rischio di tumori femminili”.
Non è solo uno tsunami emotivo quello seguito alla pubblica confessione dell’attrice: secondo lo studio, sono rimaste colpite dall’annuncio e sono state sottoposte a test le donne effettivamente a maggior rischio. Il numero di pazienti che si sono scoperte portatrici delle mutazioni genetiche di Brca1 e Brca2 è pressoché raddoppiato.
L”effetto Jolie’ emerge anche dai risultati di un’altra ricerca inglese, che ha monitorato le richieste di test genetici e informazioni arrivate a 21 centri in Gb. I risultati evidenziano un aumento, soprattutto da parte di giovani donne con una storia familiare di cancro al seno