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Tumori: Aiom, meno casi fra uomini, di più fra donne

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Roma, 24 set. (AdnKronos Salute) – Per la prima volta in Italia cala il numero di uomini colpiti da un tumore, con 194.400 nuove diagnosi stimate nel 2015 (erano 196.100 nel 2014 e 199.500 nel 2013). Una tendenza costante, dovuta soprattutto all’efficacia delle campagne di prevenzione. Che purtroppo non hanno portato agli stessi risultati fra le donne, visto che i nuovi casi sono in lieve crescita nel sesso femminile (circa 169.000 nel 2015). Basti pensare che tra il 1999 e il 2010 l’incidenza del tumore del polmone è diminuita del 20% tra gli uomini, mentre si registra un +36% fra le donne. Sono i dati emersi dal censimento ufficiale, giunto alla quinta edizione, dell’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) e dell’Associazione italiana registri tumori (Airtum), raccolto nel volume ‘I numeri del cancro in Italia 2015′, presentato oggi a Roma.
Nel 2015 sono stimate complessivamente 363.300 nuove diagnosi di cancro: la neoplasia più frequente è quella del colon-retto (52.000), seguita da seno (48.000), polmone (41.000), prostata (35.000) e vescica (26.000). Sempre nel 2015 sono circa 3 milioni gli italiani vivi con una diagnosi di tumore, con un incremento del 17% rispetto al 2010 (+20% per i maschi e +15% per le femmine).
“I nuovi dati – commenta Carmine Pinto, presidente Aiom e direttore dell’Oncologia medica dell’Irccs di Reggio Emilia – confermano la riduzione della mortalità nei due sessi per il complesso dei tumori e per molte neoplasie a più elevato impatto. E’ la dimostrazione che l’azione del Ssn è efficace. Possiamo affermare che i tumori non solo sono curabili, ma anche guaribili. Infatti una quota importante di pazienti, il 27%, torna ad avere la stessa aspettativa di vita della popolazione generale”. Ma secondo Pinto, “serve più impegno nelle campagne di sensibilizzazione per trasmettere i messaggi chiave della prevenzione oncologica”.
Per neoplasie come quelle del seno e della prostata, prosegue il numero uno dell’Aiom, “la riduzione della mortalità dell’1,4% e del 2,8% rispettivamente all’anno è dovuta soprattutto all’efficacia delle nuove terapie e alla diagnosi precoce”. Il trattamento dei tumori ha infatti realizzato progressi importanti in tutti i settori che spaziano dalla terapia medica, alla chirurgia, alla radioterapia. Nella terapia medica, dopo la chemioterapia, l’ormonoterapia e le terapie target, è stata introdotta una nuova arma innovativa, l’immunoterapia, che sta aprendo prospettive impensabili fino a pochi anni fa per persone colpite da malattie gravi come il melanoma metastatico e il tumore del polmone in fase avanzata.
L’Aiom ha raccolto le testimonianze di 16 pazienti curati con questo approccio innovativo nel libro ‘Si può vincere’ (a cura di Mauro Boldrini, Sabrina Smerrieri, Paolo Cabra), che verrà presentato in un tour in 10 città italiane a partire da ottobre.
“Evidenze scientifiche dimostrano i grandi passi in avanti compiuti negli ultimi anni – spiega il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, nella prefazione del volume – Tuttavia la patologia resta, anche a causa dell’effetto dell’invecchiamento, una delle prime cause di morte della popolazione. Per questa ragione dobbiamo potenziare i nostri sforzi e la capacità di coordinare e sostenere l’attività di prevenzione e di assistenza. Dobbiamo impegnarci per continuare a tenere alto l’attuale livello del Ssn e rafforzare la collaborazione fra Istituzioni e clinici, affinché vengano superate le divaricazioni assistenziali che, purtroppo, ancora oggi esistono in diverse realtà del nostro Paese”.
I dati dell’Istituto nazionale di statistica (Istat) indicano per il 2012 (ultimo anno disponibile) in 177.351 i decessi attribuibili ai tumori, tra gli oltre 600.000 verificatisi in quell’anno. Le neoplasie rappresentano la seconda causa di morte (29% di tutti i decessi), dopo le malattie cardio-circolatorie (38%). Il tumore che ha fatto registrare nel 2012 il maggior numero di decessi è quello al polmone (33.538), seguito da colon-retto (19.202), seno (12.004), pancreas (10.722), stomaco (10.000) e prostata (7.282).
“La sopravvivenza in Italia – sottolinea Emanuele Crocetti, segretario Airtum – risulta per molte neoplasie superiore alla media europea. Anche il confronto con i Paesi del nord Europa, dove solitamente si registrano i valori più elevati di sopravvivenza, offre informazioni incoraggianti sull’efficacia globale del nostro Ssn nelle sue componenti preventive, diagnostiche e terapeutiche. In molti casi infatti (stomaco, fegato, pancreas, colon, polmone, prostata e rene) le percentuali di sopravvivenza in Italia sono più alte rispetto alla media del nord Europa”.