Reggio Emilia, 13 ago. (AdnKronos) – Sotto la minaccia di un coltello l’ha condotto in una stradina non illuminata che porta a una casa abbandonata nel quartiere Ospizio di Reggio Emilia. Dopo averlo picchiato e gettato a terra, sotto minaccia dell’arma, lo ha violentato. E ogni volta che la vittima urlava lo prendeva a pugni in faccia. Dopo averlo stuprato l’ha rapinato del cellulare, degli anelli e della borsetta dileguandosi.
Nudo e tumefatto, la vittima, un transessuale 45enne reggiano, ha raggiunto un bar, dando l’allarme ai carabinieri della stazione di Corso Cairoli che, dopo aver prestato i soccorsi alla vittima, hanno avviato le ricerche. Il responsabile è stato rintracciato una ventina di giorni dopo dall’aggressione, dopo che la stessa vittima lo ha incrociato per caso e ha dato l’allarme ai carabinieri.
Al termine degli accertamenti, i carabinieri hanno denunciato il responsabile, un 33enne ghanese, per rapina aggravata, lesioni personali e violenza sessuale. Secondo la ricostruzione investigativa, la notte del 19 luglio scorso avrebbe avvicinato la vittima, in un bar cittadino e si sarebbe con lui intrattenuto anche fuori del locale.
A un certo punto però l’uomo ha estratto il coltello, obbligando il trans, sotto la minaccia dell’arma, a seguirlo in una strada buia, dove l’ha stuprato e rapinato. Ora, grazie alla stessa vittima, i carabinieri l’hanno identificato. Solo il giorno prima un’analoga vicenda era accaduta in un parco pubblico di Reggio Emilia. In quell’occasione però l’aggressore, descritto come un uomo di colore, aveva agito in pieno giorno aggredendo una giovane donna.