Milano, 17 lug. – (AdnKronos) – “Esistono palesi discrasie nel sistema quando l’ente preposto ad accertare reati quali l’aggiotaggio, la Consob, esperite approfondite indagini esclude che possano sussistere condotte censurabili nei comportamenti tenuti dagli amministratori Sea, Maia e Ravasio, e la procura, disconoscendo il lavoro di Consob, chieda il rinvio a giudizio”. E’ un commento duro sull’indagine fatta dalla Procura di Milano quello che il difensore di Mauro Maia e Renato Ravasio, l’avvocato Giampiero Biancolella, rilascia dopo che il gup di Milano ha prosciolto i due manager e Vito Gamberale dall’accusa di aggiotaggio per la mancata quotazione in Borsa della Sea.
Agendo come ha fatto la procura di Milano in questa vicenda, sottolinea nel pomeriggio l’avvocato Biancolella “si accresce l’incertezza sulle regole che gli amministratori delle società debbono seguire e si accentua il divario tra imprese e giustizia, tema oggi all’ordine del giorno”.