Home Nazionale Se se ne fanno tanti ma con gioia saranno amati come figli unici, no a ‘fratelli fotocopia’

Se se ne fanno tanti ma con gioia saranno amati come figli unici, no a ‘fratelli fotocopia’

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Milano, 20 gen. (AdnKronos Salute) – “E’ importante che i figli, indipendentemente dal numero, siano desiderati”. Pediatri e ginecologi sono allineati nell’interpretare il monito di Papa Francesco sulla paternità responsabile. E piace, soprattutto a chi si occupa di prevenzione di gravidanze indesiderate, anche la precisazione sull’importanza di non mettere al mondo figli “come conigli”. Sul numero perfetto di bebè per famiglia, però, i camici bianchi dei bimbi non si sbilanciano. La ‘ricetta’ di una famiglia felice, osserva Italo Farnetani, pediatra di Milano, è che i figli siano voluti, frutto di una scelta responsabile. “E’ la prima garanzia di salute – dice all’Adnkronos Salute – una forma di pediatria preventiva che inizia ancor prima del concepimento: prevenire le gravidanze indesiderate. Conta la motivazione degli aspiranti genitori”.
La posizione espressa dal Pontefice, commenta il ginecologo Annibale Volpe, past president della Società italiana della contraccezione (Sic), “dà un po’ di apertura”. La Sic, precisa l’esperto, “è con questo spirito che promuove la contraccezione responsabile. Ovviamente come società scientifica auspichiamo un maggior uso dei contraccettivi, come prevenzione delle gravidanze indesiderate. Quelli ormonali per esempio hanno anche benefici extra per la prevenzione di patologie e il controllo di effetti collaterali legati al ciclo femminile. Va bene i metodi naturali per gestire la propria fertilità, ma purtroppo sono metodi poco efficaci”.
Quanto alla scelta di mettere al mondo dei figli, aggiunge lo specialista, “credo che si debbano informare le donne su come funziona la propria fertilità, e sul fatto che comincia a diminuire a 31 anni e ogni anno che passa questo calo è sempre più rapido. E’ giusto avere un numero congruo di bebè, ma chi vuole diventare mamma non deve aspettare troppo”.
“Il primo problema legato all’infertilità in tutta Europa – incalza Volpe – è l’età delle donne che, spesso per ragioni sociali, cercano figli sempre più tardi, intorno a 40 anni. E la procreazione medicalmente assistita non risolve tutti i problemi”. Mette l’accento sul senso di responsabilità genitoriale anche Farnetani: “Se un figlio è desiderato, non subito, una mamma e un papà daranno il meglio di loro stessi. Ancor prima del numero è questo passaggio ad essere cruciale. Un bebè voluto riceverà affetto”.
“Non c’è una base scientifica per dire che 3 sia il numero ideale – precisa il pediatra – E’ importante che i genitori cerchino di dedicare le giuste attenzioni a ogni figlio indipendentemente da quanti ne hanno, rispettando l’individualità di ogni fratello”. In pratica, “non devono essere ‘fotocopia’ l’uno dell’altro, ma ricevere un’educazione personalizzata, su misura, che garantisca il loro sviluppo come individui. E questo dipende non dal numero di figli ma dalla personalità e dalla motivazione educativa che i genitori hanno. Se una coppia mette al mondo tanti bebè con gioia, saranno tanti figli unici e felici”.
Se la gravidanza “si subisce – osserva – o se all’origine della decisione c’è una ‘molla strumentale’ le cose cambiano. Succede per esempio quando si sceglie di concepire un bimbo per consolidare un’unione traballante o solo per suggellare una nuova relazione e archiviare quella precedente. Del resto il Papa ha detto anche di rispettare i bambini – conclude Farnetani – Al di là dei drammi raccontati dalle cronache, anche metterli al mondo in maniera responsabile è una forma di rispetto, una promozione di bambini felici”.