Home Nazionale Sartori (Italia del Vino-Consorzio): valorizzare Ocm e bere italiano in paesi terzi

Sartori (Italia del Vino-Consorzio): valorizzare Ocm e bere italiano in paesi terzi

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Roma, 11 ago. (Labitalia) – “Continueremo a valorizzare la misura di promozione Ocm vino nei mercati dei Paesi terzi, aumenteremo la presenza nel mercato interno, partecipando in collettiva alle più importanti rassegne fieristiche di settore, e soprattutto potenzieremo l’azione di educazione al bere italiano, che dal 2014 stiamo portando avanti in Cina”. Così Andrea Sartori, da marzo presidente di ‘Italia del Vino – Consorzio’, riassume la nuova mission alla guida dell’associazione che riunisce alcuni dei più prestigiosi marchi del mondo del vino.
Presidente di Casa Vinicola Sartori dal 2001, classe 1959, Sartori vanta una lunga esperienza nel campo enologico: è past president di Unione italiana vini, Simei e Agivi.
“L’obiettivo principale del mio mandato – assicura – è quello di mantenere, e se possibile migliorare ulteriormente, il posizionamento di ‘Italia del Vino – Consorzio’ nel panorama vitivinicolo nazionale e internazionale. Il lavoro svolto dal 2009 ad oggi, sotto la manageriale guida di Ettore Nicoletto, ci ha permesso di raggiungere traguardi davvero importanti. Il mio compito sarà quello di esplorare nuove opportunità per riuscire a rappresentare ancor più il vino italiano nel mondo”.
E un mercato sempre più strategico e competitivo a cui ‘Italia del Vino – Consorzio’ guarda con grande interesse è la Cina. “Porteremo avanti la strategia che abbiamo seguito finora: siamo convinti – sottolinea il presidente – che l’unico antidoto ai tanti problemi che sta attraversando il vino italiano nel mercato cinese possa e debba essere principalmente il fare sistema, il lavorare uniti”.
“Con il progetto ‘Italia in Cina’, i due più importanti gruppi nazionali di imprese vitivinicole privati (‘Italia del Vino – Consorzio’ e Istituto del vino italiano di qualità – Grandi marchi) hanno dimostrato che si può vincere insieme. Per la prima volta, l’individualismo e la competizione hanno lasciato spazio alla condivisione e alla sinergia e i risultati si sono visti sin da subito”, afferma.
“Abbiamo unito forze ed esperienze – ribadisce – per affrontare unitamente la difficile sfida di affermare il vino italiano in Cina e nell’ultimo periodo, come se non bastasse, stiamo lavorando per creare sinergie con altri settori merceologici che rappresentano il made in Italy in tutto il mondo, come la moda e il fashion. L’obiettivo è quello di far percepire al consumatore la qualità e l’unicità delle nostre produzioni”.
Sartori punta però il dito contro la burocrazia: “Questo rimane un tasto dolente per il nostro Paese. Ricordo i tanti confronti avuti su questo tema, con le pubbliche amministrazioni, quando ero presidente di Unione italiana vini. Da allora ad oggi, la situazione sembra non essere cambiata e in alcuni casi è addirittura peggiorata”. “Mi riferisco in particolare alla normativa sull’Ocm vino, misura di promozione del vino nei mercati dei Paesi terzi, strumento importantissimo per le imprese del Consorzio e per tutte le altre cantine italiane che esportano nei Paesi Extra Ue”, avverte.
Per questo, annuncia, “in accordo con le organizzazioni di categoria, ci faremo promotori di un protocollo di modifiche ai decreti nazionali e regionali al fine di rendere lo strumento dell’Ocm davvero efficace per le imprese italiane, come già da tempo lo è per le imprese europee nostre competitor”. “‘Italia del Vino – Consorzio’ – sostiene il presidente – è sicuramente un esempio di sinergia, condivisione di valori, definizione di strategie e sviluppo di progettualità collettive. Siamo una realtà che raggruppa aziende piccole, medie e grandi e nonostante questo riusciamo a soddisfare i bisogni di tutti”.
“Il segreto – confessa – sta nell’aver incontrato imprenditori che credono in un codice etico basato sulla ricerca continua della qualità delle produzioni, sulla sostenibilità ambientale, sulla sicurezza e rintracciabilità, sulla gestione trasparente della finanza pubblica. Valori che riteniamo indispensabili per far parte del nostro Consorzio”.
E i programmi anche per nuove sinergie con altre eccellenze del made in Italy non mancano. “Tra le prime iniziative del mio mandato, c’è stato il progetto ‘Identità Golose Expo’, promosso dall’associazione ‘Identità Golose’ – racconta – con la quale abbiamo siglato un accordo di sponsorizzazione del ristorante stellato all’interno di Expo a Milano: i nostri vini sono presenti nella carta vini giornaliera e negli abbinamenti dei menù settimanali proposti dagli chef stellati per tutti i 6 mesi di durata dell’Esposizione”.
“Siamo partiti con orgoglio dalla sinergia tra cibo e vino – prosegue Sartori – ma stiamo lavorando per sviluppare in futuro progettualità con altri settori che esprimono eccellenze, come la moda, il fashion e l’arte”. L’associazione è anche pronta ad aprire le porte ad altre aziende vitivinicole. “Lo slogan che fin dall’inizio ci ha trovati tutti d’accordo è ‘Uniti si vince più facilmente’; in 6 anni di lavoro abbiamo fatto molto e siamo solo in 12. Per concretizzare tutti i progetti che vogliamo realizzare in futuro, dobbiamo necessariamente essere molti di più”, ammette.
“Il mio impegno per questo mandato – conclude – è aumentare la rappresentatività di ‘Italia del vino’ di almeno 5 unità. Dapprima guarderemo alle regioni non ancora ‘coperte’, come l’Abruzzo, la Sardegna, l’Umbria e le Marche, per poi rafforzare ulteriormente alcune realtà vinicole nazionali che richiedono una maggiore presenza, come la Toscana, il Piemonte, il Veneto e la Sicilia”.