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Salute: pidocchi incubo a scuola, in Italia centri ad hoc per eliminarli

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Roma, 3 feb. (AdnKronos Salute) – I pidocchi sono l’incubo ricorrente dei genitori con figli a scuola. Si stima che siano oltre un milione e mezzo i bambini e ragazzi colpiti ogni anno. Ma il numero reale è difficile da calcolare. E’ certo, invece, che le infezioni si moltiplicano, complici anche le classi affollate e iper-riscaldate, ma anche l’affolamento di piscine e palestre dove scambio di indumenti e contatto fisico sono più facili. L’uso massiccio di prodotti antipediculosi, inoltre, sta rendendo i pidocchi sempre più resistenti. E si moltiplicano le proposte, dalla farmacia a Internet, per i genitori disperati che non riescono a liberarsi degli sgradevoli ospiti, nonostante la notevole spesa per i prodotti appositi.
L’ultima novità è il centro specializzato per l’eliminazione di questi parassiti, una sorta di parrucchiere dove viene utilizzata una macchina ad aria calda, un sistema brevettato in Usa. Idea che ha conquistato già molti Paesi europei, in particolare la Spagna, dove esistono già molti centri, e l’Inghilterra, passando per la Germania e la Francia. Ad ulteriore dimostrazione che la diffusione di questi parassiti non ha limiti geografici. In Italia sono solo due i centri, tutti nella capitale, uno dei quali appena aperto da due mamme che hanno sperimentato il problema. “L’idea è nata dall’esperienza, dalla difficoltà di liberarsi dei pidocchi e dalla ricerca di alternative”, spiega all’Adnkronos Salute Cecilia Fineschi, che con la socia Beatrice Savignoni ha creato un marchio – PidKiller – mettendo a punto un sistema che, oltre alla macchina, utilizza prodotti naturali.
“Abbiamo cominciato da poche settimane ma spero che il nostro marchio possa diventare una linea di franchising”, aggiunge Cecilia che ricorda di aver conosciuto questo sistema guardando un film americano. “Ero al cinema – dice – e la protagonista andava in uno di questi centri a fare il trattamento. Mi è sembrata la soluzione ideale. Ho deciso di scoprire di cosa si trattava”.
“Mi sono documentata – prosegue – e alla fine, insieme alla mia socia, abbiamo deciso di importare il sistema in Italia. E’ stato molto complicato. Il percorso burocratico, l’investimento economico, il progetto, hanno preso più tempo di quanto pensavamo. Ma ora, già dalle prime settimane, abbiamo la conferma che la domanda per questo servizio c’è. Non ci sono solo i bambini. Abbiamo trattato già molti ragazzi quindicenni. E le mamme che, nella maggior parte dei casi vengono contagiate dai figli”.
I piccoli e fastidiosi invasori non risparmiano nessuno, nonostante i molti pregiudizi ancora duri a morire. Le infestazioni – dicono infatti gli esperti – sono frequenti sia nei Paesi ricchi che in quelli in via di sviluppo e non c’è una correlazione stretta tra l’igiene personale, lo stato di pulizia degli ambienti casalinghi, l’etnia e la diffusione dei parassiti.
La trasmissione avviene solo per contatto diretto con persone già infestate oppure attraverso lo scambio di indumenti o effetti personali, come cuscini, cappelli, sciarpe o pettini. I pidocchi, al di fuori del corpo umano, non possono vivere a lungo. I più colpiti dalla pediculosi sono i bambini in età prescolare e scolare (3-11 anni) e le loro famiglie, perché hanno più occasioni per contatti stretti. Le bambine sono più colpite dei maschi, probabilmente a causa dei capelli lunghi.